venerdì 4 novembre 2011

Rivadestra a Roma

Questo bistrot un po' parigino (nella forma) e un po' napoletano (nella sostanza) continua a piacerci. Il Polipo ne ha già parlato qualche tempo fa, ma ovviamente se apprezza, torna sul luogo del delitto!
Ci piace prima di tutto la formula, che in tempi di crisi non ammazza il portafogli e fa uscire felici anche nello stomaco... Il menù semi-fisso, infatti, è una furbata napoletanissima che non delude affatto: a 24 euro (bevande e pane esclusi, si arriva quindi con un vino medio a circa 33-34 euro). Semi perché è affidato comunque a una ristretta scelta fra 3-4 proposte per ogni portata, fermo restando che qui si mangia tutto, dall'antipasto al dolce. Assolutamente inadatto per chi è a dieta!
Essendo una giornata infrasettimanale e quindi non troppo affollata, abbiamo avuto le attenzioni del proprietario, che ci ha assistite sia nella scelta delle pietanze (con qualche concessione) che del vino. Io per prima cosa gli ho chiesto del gateau di patate, vero cavallo di battaglia di questo locale, e lui generosamente ha concesso di inserirlo nella lista antipasti anche se non vi era contemplato. Quando l'ho rimangiato mi sono ricordata perché l'avevo tanto apprezzato!!! E' servito in una cocottina, ha una leggerissima copertura di pangrattato, ma la cosa fenomenale è che alla patata a purè sono aggiunti provola affumicata e pancetta a pezzetti piccolissimi, in modo che siano perfettamente amalgamati in tutto il composto. Buona anche la vellutata di carote che ho assaggiato, ma ovviamente non c'è paragone quanto a voluttuosità!
Per quanto riguarda i primi il cavallo di battaglia proposto dal proprietario era lo spaghetto con le cozze sgusciate. Già lo conoscevo (buono), quindi ho deciso di prendere altro: i bombolotti con i broccoli. Un piatto tanto banale quanto saporito, nonostante avessi chiesto di cassare il peperoncino. A tal proposito: anche per lo spaghetto alle cozze si apprezza la cura di chiedere se si vuole o meno nel piatto!
Fra i secondi sono arrivati a tavola il filetto di spigola, semplicemente panato quanto gradevole. Mentre io ho preso gli involtini di radicchio e verza con il formaggio. Quanto a questo piatto devo rilevare l'unica nota negativa: il radicchio era troppo amaro. Comunque l'idea era buona, perché il radicchio era abbinato alla provola affumicata e la verza a un formaggio più saporito (sembrava gorgonzola, ma non aveva la consistenza del gorgonzola...).
E ancora è il turno dei dolci. Un tortino con il cuore caldo di cioccolato sembrerà banale ma qui almeno ci sembra home made. So che è buono anche il mollò al cioccolato bianco, ma per i miei gusti è troppo dolce. E' piaciuta anche la mousse ai frutti di bosco, che sicuramente è meno pesante, ma anche qui... meno voluttuosa del tortino!

N.B. Se volete leggere la mia precedente recensione basta cliccare sul link di seguito
E ancora prima...

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