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venerdì 25 gennaio 2013

Nuova gelateria Vice a Roma a Prati

Neanche a farlo apposta, eravamo stati pochi giorni fa da Vice a Gregorio VII. Ignoravamo, in quei giorni, che mancava pochissimo all'apertura del nuovo punto vendita di Prati, giusto un paio di traverse più giù di Romeo.
Ovviamente si riconosce da lontano per la sua nuvola bianca che incombe dal soffitto. Una sorta di effetto carlinga dell'aereo in alta quota o cucuzzolo della montagna che vuole evocare temperature glaciali. Effetto ghiaccio alle pareti e, novità, macchina per il caffè nuova di pacca! Ebbene sì, questo nuovo Vice non nasce solo per gli appassionati di gelato ma si propone come nuovo luogo per colazioni e aperitivi. Fra l'altro con colazione bio fra i cavalli di battaglia.
Un po' di pasticceria e salati vari, presi in outsourcing, però a me quello che attira davvero è proprio il gelato. I gusti sono gli stessi degli altri punti vendita. Particolarmente buono si conferma il pistacchio di Bronte, ho assaggiato anche lo zabaione al Marsala Florio che mi ha ricordato i bei tempi in terra trapanese.
Forse dalla caffetteria la proposta che mi stuzzica di più sono i caffè corretti, sia con liquori vari che con il gelato. E soprattutto in questo caso sono particolarmente invitanti, peraltro a prezzo più che onesto (1,50 euro). Interessante anche il fatto che ci siano posti a sedere e wi-fi aggratis. Giusta evoluzione, nel posto giusto, a due passi dal Vaticano dove passano tanti bravi americani!

venerdì 12 ottobre 2012

Aperitivo da Pompi: basso costo...

Un veloce giro di telefonate e si indice una riunione plenaria di amici. Passare una serata insieme durante la settimana non è la norma. Per questo, e ricordando che qualcuno il giorno dopo si dovrà alzare per andare al lavoro, ci siamo dati appuntamento per l'aperitivo. E qual è l'aperitivo di quartiere? Senza arrivare al Pigneto o a San Lorenzo, il convento passa Pompi e decidiamo per quello.
Un po' di tran tran per recuperare un tavolo fuori (la regola è: lanciati sopra al tavolo e sarà tuo!), ci facciamo portare dei cocktail di qualità medio-bassa e successivamente veniamo invitati a servirci dal buffet. L'aperitivo è libero e a basso prezzo (8 euro è uno dei prezzi più bassi di Roma), tuttavia si paga quel che si mangia. Cioè una serie di paste che dovrebbero essere calde, ma sono fredde, trancetti di pizza, spicchietti di piadina, uova sode, qualche fritto ogni tanto, qualche insalata tipo di farro o di cous cous... Vabbè, non posso lamentarmi perché come al solito ho mangiato. Però la sensazione è di sciatteria. Con gli stessi ingredienti, senza spendere di più, si potrebbe offrire un buffet molto più dignitoso. Faccio un esempio: il cous cous era freddo con i ceci, ci vuole così tanto a mettere un po' di erbette per insaporirlo? La pasta, per lo più al pomodoro, servita fredda non ha senso: fate piuttosto delle insalate di pasta, bianche o con pomodorini. Saranno sicuramente più apprezzabili!
A parte questo, un cenno al tiramisù, che ha fatto la fortuna imperitura di Pompi. Non so se è cambiato il contenuto, ma sicuramente sono cambiati i contenitori. Nuovo packaging per i tiramisù, non più serviti appena tagliati nelle vaschettine di plastica, ma direttamente in confezioni chiuse di cartone, con fondo di plastica (I suppose) e colori diversi per ogni tipo di tiramisù (adesso c'è anche quello alla nocciola). Anche le confezioni più grandi sono state cambiate: sembrano quelle delle lasagne pronte da cuocere!
Da un lato si apprezza questo cambiamento, perché c'è un evidente guadagno in pulizia e in estetica. Dall'altro, però, la sensazione è sempre più di prodotto confezionato. Come dicevo, come le lasagne surgelate...
Altra novità sbandierata da Pompi è il brunch all'americana. Le foto parlano di pancake, uova, bacon ecc. ecc. Speriamo che l'offerta sia più attenta ed espressa di quella dell'aperitivo.

martedì 12 giugno 2012

Letizia Grella: la veterana del cake design

Per lavoro capita di fare conoscenze interessanti e avere l'occasione di scambiare un paio d'ore di chiacchiere con una vera maestra del cake design.
Lei si chiama Letizia Grella e a buon titolo si può definire un precursore (non saprei volgere questo termine al femminile!) dell'arte del cake design in Italia.
Questione di fortuna, in parte: essere appassionati di torte e trovarsi vent'anni fa negli Usa equivaleva ad essere dei Cristoforo Colombo della bakery all'americana. E avere l'occasione di essere fra i primi, se non la prima in assoluto, a riportare queste conoscenze in Italia ben prima che "Il Boss delle torte" diventasse un fenomeno di costume.
E pensare che Letizia Grella allo stesso tempo odia e ama Buddy Valastro: "è un genio - dice - e ci ha fatto una pubblicità indiretta incredibile, ma è anche il motivo per cui arrivano clienti con richieste assurde tipo vulcani che eruttano o shuttle che decollano".
Oggi anche i gatti di strada sanno cos'è il fondant (sempre tornando a Buddy, basta accendere la tv e mettere il canale 31, cioè Realtime!), ma fino a 4 anni fa, senza andare troppo indietro nel tempo, parliamo di pionierismo vero. Ed è proprio 4 anni fa che la Grella ha aperto il suo negozio a Roma: una Fetta di Torta.
Peraltro facendo una scelta abbastanza coraggiosa: Casalpalocco come location. In pratica chi vuole una torta da lei deve pure andarsela a cercare in questo angolo un po' sperduto della Colombo...
A questo si aggiunge un'altra scelta se non coraggiosa, certamente peculiare: zero o pochissima manodopera. In pratica lavora da sola, a parte qualche eccezione. In parte per un motivo pratico: nella sede attuale non ci sarebbe abbastanza spazio per una brigata. Ma probabilmente c'è anche un motivo caratteriale: Letizia Grella è una perfezionista e non tollererebbe di far uscire una torta dal suo negozio senza averla come minimo supervisionata da capo a piedi... Quindi ha fatto suo l'antico adagio del "chi fa da sè fa per tre".
In pratica si può dire che "Una fetta di torta" è decisamente una pasticceria esclusiva, dove non è neanche così facile trovare posto nell'agenda, già fitta di corsi, wedding cake e torte per eventi aziendali e presentazioni di libri (la Grella ne ha già scritti due). Non a caso è consigliabile prenotare un bel po' di tempo prima, tanto per assicurarsi il proprio "posto in prima fila".
Ho apprezzato molto la descrizione del modo in cui nasce una torta particolarmente importante, come una wedding cake: "io non ho catalogo. Chiedo agli sposi di descrivermi il loro matrimonio, il vestito di lei e i colori base che hanno scelto per il ricevimento. Quindi cerco di capire i loro gusti ed elaboro il mio progetto".
Beh, perché il cake design è proprio questo: partire dalla pagina bianca, studiare la torta, fare il proprio progetto e realizzarlo decorazione per decorazione. Fiore per fiore, se si tratta di una torta nuziale. Pupazzetto per pupazzetto nel caso delle torte per bambini.
E non dimentichiamo che, insieme alle spose esigenti, sono proprio questi ultimi i migliori amici delle cake designer. Come dice la Grella: "i bambini sono i miei migliori clienti". E in fondo nel creare torte per loro il bello è che si torna un po' bambini...

martedì 29 maggio 2012

Eataly a Roma: anticipazioni in esclusiva

Farinetti e co. ai nastri di partenza a Roma. Manca meno di un mese all'apertura ufficiale della nuova sede di Eataly nell'enorme spazio del terminal Ostiense. Fonti ufficiali parlano del 21 giugno prossimo. Ma intanto volete sapere che cosa si troverà in questo megaspazio polifunzionale tutto dedicato al cibo?
Tanta roba! E' questo il riassunto. Credo che i polipi affamati come noi troveranno pane per i loro denti.
Ma facciamo il riassunto di quello che ci dovrebbe essere.
All'ingresso, un po' come a Torino, ci sarà il megamercato ortofrutticolo. Intorno a pomodori e melanzane ci saranno i prodotti di panetteria (rigorosamente farina bio macinata a pietra), pizzeria e piadinera. Quindi pasticceria e gelateria, starring Luca Montersino e Ugo Alciati.
Saliamo al primo piano. Qui in pratica c'è un megapub a disposizione di tutti gli amanti dell'happy hour. Birrificio artigianale (Birra del Borgo, Baladin e Dogfish Head), salumeria, formaggeria, cuopperia (i fritti di Pasquale Torrente del Convento di Cetara) e il pastificio con le sfogline che tirano la pasta in diretta.
Ancora su, al secondo piano, dove si trovano macelleria e pescheria, con relativi ristoranti in abbinamento. In pratica tutto ciò che viene venduto viene anche cucinato. E qui c'è quello che nelle mie aspettative diventerà la mia prossima Mecca: l'Osteria Romana. A rotazione nelle cucine di questo ristorante si troveranno le specialità dei migliori chef dei Castelli. Vi ho già parlato della cornucopia di amatriciana dell'Oste della Bon'ora? Beh, quella sarà una delle cose che si potranno trovare, perché fra i big coinvolti in questa iniziativa ci sono proprio Massimo Pulicati e la moglie Maria Luisa (Oste della Bon'Ora), Cacciani dell'omonimo ristorante di Frascati e Anna Dente dell'Osteria di San Cesario.
Last but not least, all'ultimo piano ci sarà il Ristorante Italia, dove si alterneranno le specialità delle regioni italiane, e la mega sala eventi.
Il tutto ovviamente innaffiato di vino proveniente da quella che si propone di essere l'enoteca più grande d'Europa, dalla birra artigianale di cui sopra e dal caffè di Illy e Vergnano (quest'ultimo promette una macchina per la tostatura in diretta).
E poi ovviamente il supermercato per i gastrofissatoni come noi... Non vediamo l'ora!

Per info e opportunità di lavoro potete dare un'occhiata al sito ufficiale di Eataly, di cui trovate il link di seguito:
http://www.eataly.it/

venerdì 16 dicembre 2011

Sal De Riso a Minori


Benvenuti a Lakawanna, alla fabbrica dei dolci di Buddy, il boss delle torte… Ah, no, siamo a Tramonti e quella è la fabbrica di Sal De Riso! Eccoci nel nostro weekend in Costiera Amalfita a passare, per caso, anche davanti alla sede principale da cui partono tutte le Delizie al Limone di De Riso. Per qualcuno potrebbe essere una specie di paradiso. Noi non ci siamo entrati, ma dall’esterno le dimensioni da fabbrica e i mega-camion (che probabilmente caricavano i panettoni da 26 euri l’uno da mandare in tutta Italia) non promettevano nulla di buono.
Ovviamente non ci siamo limitati all’occhiata esterna, ma abbiamo anche dato un assaggio ai dolci nella sua sede storica di Minori, giusto di fronte alla spiaggetta.
Devo dire che le impressioni sono alterne: da un lato i dolci della tradizione, che non sono affatto da disdegnare; dall’altro le innovazioni, che secondo me sanno tutte un po’ uguali… Il motivo è presto detto: sono dolci pre-preparati. Per far fronte agli attuali volumi, De Riso si è inventato una serie di preparazioni a metà fra torte e semifreddi. Anche le stesse delizie al limone tanto rinomate sono un po’ così.
È questo che ci lascia un po’ perplessi di De Riso. È un grande pasticcere, quando lo vedi amalgamare creme in tv ti accorgi di come abbia quel tocco particolare. Ma ha probabilmente perso il suo smalto a vantaggio del business.
E a proposito di business, nel negozio di Minori c’è l’intero catalogo dei panettoni “artigianali” da 26 euro cad., le confetture, marmellate, cioccolate, limoncelli, creme e cremine… E poi la novità sul salato. Io ero andata lì tutta speranzosa con l’intenzione di assaggiare un fetta di focaccia o una sfoglia fresca. Macché: i salati sono solo surgelati e all’occorrenza ne viene passata in forno una fetta. Oppure la comprate da internet, dove si trovano focacce, torte di patate, quiche e chi più ne ha più ne metta!

Ps. per visitare il suddetto sito e vedere con i vostri occhi il suddetto catalogo cliccate sul link di seguito: