domenica 20 novembre 2011

Al Vecchio Lotto a Roma

Dopo più di un anno torniamo a mangiare in questo ristorante non lontano da casa. Una trattoria di cuore napoletano, che cucina prevalentemente piatti di pesce. Come tutti i locali che fanno pesce, i prezzi non sono bassissimi, ma neanche altissimi. Il consiglio n.1 è quello di dare un'occhiata a ciò che c'è sulla lavagna. Per lo più sono piatti presenti anche in menù, ma la particolarità è che sono sicuramente i "piatti del giorno", quindi i più freschi.
Come si può evincere dalla fotografia pubblicata (il calamaro ripieno di scarola che ho mangiato e apprezzato io ieri sera), le presentazioni non sono il loro forte e, anzi, se posso permettermi consiglierei di evitare aceto balsamico, rucola ecc. ecc. Con i buoni piatti della tradizione, a mio modesto parere, non sono necessari orpelli.
Abbiamo chiesto un antipasto misto e fondamentalmente ci è stata portata una selezione di 4 antipasti presenti in carta, scelti dalla cucina. In questo modo, abbiamo tutti assaggiato il tortino di ricotta e zucchine che era molto delicato; il polipo a insalata che era ben cotto e morbidissimo; le polpette fritte di baccalà che mi sono sembrate buone, ma purtroppo riscaldate e non fritte sul momento (ma posso sbagliarmi!); i crostini con il polpo alla Luciana, che ci ricordavamo felicemente e non ci sbagliavamo.
I primi abbiamo deciso di saltarli tutti, quindi siamo passati ai secondi. Come ho già anticipato, io ho mangiato i calamari ripieni di scarola (c'è la ricetta sul sito del ristorante e devo provare a rifarla). Sulla tavola anche una discreta frittura composta di calamari, 1 gamberone e alici. Poi un filetto di orata e un piatto di gamberoni che invece non hanno molto convinto.
Per concludere non ci siamo fatti mancare i dolci. Il consiglio è di assaggiare il buon babà (più napoletano di quello...), mentre ha avuto meno successo il semifreddo al pistacchio (troppo dolce) e la sbriciolata al cioccolato è stata gradita per la sua essenza casalinga, ma sembrava più che altro un dolce da colazione.
Il servizio è cordiale e pieno di sorrisi, ma una netiquette si è verificata sulla scelta del vino. Abbiamo chiesto una lista, ci è stata elencata a voce e abbiamo scelto un vino solo dal nome, senza conoscerne cantina né prezzo in anticipo. Per la cronaca era un discreto Fiano a 18 euro, ma non ci è piaciuto il fatto di non conoscerne prima i dettagli.
Complessivamente abbiamo pagato circa 30 euro a testa. Certo, non abbiamo preso i primi, ma effettivamente le porzioni lo permettevano.

Ps. se volete visitare il sito e soprattutto cercare le ricette cliccate qui:

Nessun commento:

Posta un commento