lunedì 10 ottobre 2011

Osteria del vicolo a Potenza Picena: una conferma!

Grande ritorno nelle Marche dopo un po' di tempo di assenza. Per far cosa? Ovviamente mangiare! E giacché ci siamo anche un po' di shopping: come resistere alla chiamata degli outlet di Tod's e di Prada?
Torniamo però al topic che interessa al Polipo Affamato: il mangiare! Due sere e due esperienze una meglio dell'altra. In entrambi i casi per noi si è trattato di ritorni sul luogo del delitto, con piacevolissime conferme.
Cominciamo con la prima serata e la prima gustosissima cena: l'Osteria del Vicolo. Qui si mangia a menù fisso, 25 o 30 euro. Nel primo caso sono esclusi i secondi, ma secondo noi valeva la pena spendere questi 5 euro in più per avere la panoramica completa (e uscire quasi rotolando). Con il menù a 30 euro si mangiano 4 antipastini, 2 assaggi di primo, 2 secondi e 1 dolce. Il vino è escluso, ma si apprezza la carta con ricarichi onesti e ovviamente una prevalenza di vini marchigiani. Noi abbiamo assaggiato un gradevole Rosso Piceno.
Iniziamo con la cena. Si comincia con il piatto di salumi e formaggi locali: ovviamente il ciauscolo, un salame più stagionato e fettine di coppa, quindi un formaggio bagnato nel vino molto saporito e accompagnato da una confettura di pomodori verdi fatta in casa. Pensavamo fosse finita qui, ma ci ricordavamo male. Ci sono arrivati ancora una frittatina ai porcini (più che altro un uovo strapazzato), delicatissima e servita in piccoli padellini di rame bellissimi; una ricottina cotta al vapore con mele e tartufo, servita in una piccola vaporiera di bambù (come quella dei ravioli cinesi); infine una griglietta monoporzione che conteneva una fetta di tonno ricoperta di lardo e grigliata, quindi aromatizzata con un buon aceto balsamico. E con gli antipasti si finisce qui, in attesa dei primi, che sono arrivati a stretto giro.
Prima un risottino con radicchio e gorgonzola, poi degli strangozzi con fagioli e guanciale (questi non mi hanno fatto impazzire, ma c'è da dire che non sono una grande fan dei fagioli).
Già molto provati abbiamo atteso i secondi che consistevano in un girello di maiale porchettato, piacevole, e una tagliata di manzo accompagnata da una cicoria ripassata, buona anche questa, rosata la carne ma non cruda.
Infine il dolce: una mousse di castagne con salsa di cachi e una cucchiaiata di crema inglese.
La conclusione è che stavamo pressocché rotolando per quanto avevamo mangiato, ma ne vale veramente la pena di fare questo sforzo gastronomico. Qui si mangia bene, si paga poco e si esce felici!!!

N.B. Si paga un po' di più ma si esce ancora più felici se si va da Andreina a Loreto. La mia esperienza personale nel link di seguito:

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