Certamente non sarà un weekend a Parigi a rivelare il segreto della cucina francese e in particolare di quello che si può trovare nella capitale... Ma quantomeno si possono capire 2-3 trucchetti e apprezzare alcune certezze della cultura locale (fra cui ovviamente non può mancare la baguette).
Per prima cosa i consigli, perché sbagliando si impara e studiando si migliora.
1) Specialmente se andate nel fine settimana e avete la velleità di non mangiare in una trappola per turisti, quanto piuttosto in un bistrot alla moda: PRENOTATE! Il motivo non è solo pratico, come verrebbe naturale anche in Italia, quanto piuttosto culturale. Dovete sempre ricordare che i francesi non sono accoglienti a tutti i costi come noi italiani: non farebbero mai aspettare i clienti fuori per un tempo indeterminato come fanno molti dei nostri ristoratori. Quindi se arrivate e c'è un tavolo libero bene, se no ciccia, verrete cacciati senza appello.
1.1) Se non conoscete il francese e dovete prenotare... beh, chiedete l'aiuto del pubblico (magari la reception dell'albergo) perché difficilmente i francesi parlano inglese.
2) Non abbiate paura ad uscire fuori dal seminato dei quartieri più turistici o trendy. Noi abbiamo trovato molti posti dalle parti di Belleville (sì, il quartiere di Malaussene) o del Pere Lachaise (il cimitero!).
3) Quindi qualche indicazione su come trovare qualche altro consiglio in fatto di ristoranti:
- ovviamente usate la guida Michelin... sul sito non potete leggere le recensioni, ma quantomeno orientarvi su prezzi, zone, stelle, forchette e faccette di Bibendum, che significano buon rapporto qualità/prezzo;
- qualche buona indicazione si trova sul blog di Marco Bolasco, Cibario, che per chi non lo conoscesse è l'ex curatore del Gambero Rosso (quindi non uno preso per strada!);
- ho trovato molta soddisfazione, poi, sul sito Lefooding, una specie di Via dei Gourmet parigino che edita anche una guida (è lì che ho trovato il bistrot carino dove siamo stati a cena, di cui vi parlerò in un altro post).
Finiti i consigli, qualche must irrinunciabile per chi mette piede a Parigi:
- Ovviamente la baguette (infilatevi in una boulangerie e azzannatene una a caso);
- Il pan au chocolat;
- I dolci di Pierre Hermè (di cui parlerò diffusamente in un altro post);
- I formaggi francesi, anche da non mangiare sul posto, ma da riportare come souvenir che vi ricorderà la Francia con il suo aroma che impreziosisce il frigo per giorni e giorni;
- Il petto d'anatra/oca, nonché il fegato... vabbè questi possono non piacere, ma io sono un'appassionata.
Quanto agli ultimi due potrete trovare companatico per i vostri denti nella food hall dei magazzini La Fayette. Sicuramente è possibile trovarli anche altrove, ma noi eravamo di corsa e questa ci è sembrata la soluzione più pratica. Non aspettate però l'aeroporto, lì ci sono dei prezzi folli!
Per prima cosa i consigli, perché sbagliando si impara e studiando si migliora.
1) Specialmente se andate nel fine settimana e avete la velleità di non mangiare in una trappola per turisti, quanto piuttosto in un bistrot alla moda: PRENOTATE! Il motivo non è solo pratico, come verrebbe naturale anche in Italia, quanto piuttosto culturale. Dovete sempre ricordare che i francesi non sono accoglienti a tutti i costi come noi italiani: non farebbero mai aspettare i clienti fuori per un tempo indeterminato come fanno molti dei nostri ristoratori. Quindi se arrivate e c'è un tavolo libero bene, se no ciccia, verrete cacciati senza appello.
1.1) Se non conoscete il francese e dovete prenotare... beh, chiedete l'aiuto del pubblico (magari la reception dell'albergo) perché difficilmente i francesi parlano inglese.
2) Non abbiate paura ad uscire fuori dal seminato dei quartieri più turistici o trendy. Noi abbiamo trovato molti posti dalle parti di Belleville (sì, il quartiere di Malaussene) o del Pere Lachaise (il cimitero!).
3) Quindi qualche indicazione su come trovare qualche altro consiglio in fatto di ristoranti:
- ovviamente usate la guida Michelin... sul sito non potete leggere le recensioni, ma quantomeno orientarvi su prezzi, zone, stelle, forchette e faccette di Bibendum, che significano buon rapporto qualità/prezzo;
- qualche buona indicazione si trova sul blog di Marco Bolasco, Cibario, che per chi non lo conoscesse è l'ex curatore del Gambero Rosso (quindi non uno preso per strada!);
- ho trovato molta soddisfazione, poi, sul sito Lefooding, una specie di Via dei Gourmet parigino che edita anche una guida (è lì che ho trovato il bistrot carino dove siamo stati a cena, di cui vi parlerò in un altro post).
Finiti i consigli, qualche must irrinunciabile per chi mette piede a Parigi:
- Ovviamente la baguette (infilatevi in una boulangerie e azzannatene una a caso);
- Il pan au chocolat;
- I dolci di Pierre Hermè (di cui parlerò diffusamente in un altro post);
- I formaggi francesi, anche da non mangiare sul posto, ma da riportare come souvenir che vi ricorderà la Francia con il suo aroma che impreziosisce il frigo per giorni e giorni;
- Il petto d'anatra/oca, nonché il fegato... vabbè questi possono non piacere, ma io sono un'appassionata.
Quanto agli ultimi due potrete trovare companatico per i vostri denti nella food hall dei magazzini La Fayette. Sicuramente è possibile trovarli anche altrove, ma noi eravamo di corsa e questa ci è sembrata la soluzione più pratica. Non aspettate però l'aeroporto, lì ci sono dei prezzi folli!
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