"E' domenica mattina, si è svegliato già il mercato"... Cantava Baglioni in Portaportese, noi invece siamo andati per mercati Slowfood, ovviamente a sfondo cibo (avete già visto i post su Cavolo rapa e Topinambur?). Comunque, dopo le fatiche del mercato abbiamo pensato bene di concludere in bellezza la mattinata con un bel pranzo della domenica ai Castelli. E quale posto più familiare poteva venirci in mente se non la Taverna Mari di Marino?
Innanzitutto da Ciampino distava solo pochi chilometri, poi la famiglia Mari è sicuramente una garanzia per un pranzetto non certo leggerino, ma memorabile!
In sala il figlio Fabrizio, mentre la mamma è l'artefice delle meravigliose paste fatte in casa e di molti dei piatti che arrivano sulla tavola. Si comincia sempre con l'antipasto della casa. Lo so che è un po' demodè, ma se ti portano un bel piatto di salumi locali, una fett'unta condita con buon olio laziale, fagioli, coratella e uova strapazzate con zucchine... Beh, non lo disdegni mica!
Poi arriva Fabrizio per l'ordinazione dei primi: noi abbiamo scelto i maltagliati con i broccoli romani e le tagliatelle con sugo di spuntature di maiale (alternative sugo con le rigaglie, ma l'avevamo già assaggiato). Ieri c'era anche la polenta, ma io non ci vado pazza, quindi niente. Dal momento che avevamo anticipato che avremmo diviso i piatti per assaggiare tutto, gentilmente hanno portato una dopo l'altra le due mezze porzioni: così nessuno ha mangiato niente di freddo!
Si apprezza anche la tecnica di prendere le ordinazioni piatto dopo piatto: una garanzia di non ordinare oltre le proprie capacità di finire i piatti! E devo dire che siccome la sala gira in maniera veloce ed efficiente (con l'ausilio di tutta la famiglia per il fine settimana che il locale è più affollato).
Sul secondo una leggera flessione: abbiamo assaggiato la tagliata con i carciofi che non ci ha dato le stesse emozioni della pasta. Risultava un piatto meno "di famiglia" degli altri. Tuttavia, è stato ben bilanciato dalle ottime patate al forno (cotte però in padella) e dal ramolaccio con le patate: una pianta infestante, che è stata ben recuperata fino a diventare un gustoso contorno.
Quindi non potevamo farci mancare il dolce: il meraviglioso tiramisù di mamma Iole. Fatto con i pavesini e mascarpone a gogò! Accompagnato da una delicatissima Malvasia dolce era un ottimo finale.
N.b. ho scoperto che mamma Iole ha anche un blog, dove pubblica le sue ricette, vi copio il link di seguito:
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