Il locale resta un gran bel posto, con tavoli fuori (adesso brandizzati Campari) dove è piacevole trattenersi se il tempo è bello, anche se con vista sul niente e adesso anche un po' affogati dall'incombente muro alzato dai lavori della metro B1. Dentro è molto moderno, minimalista e tendente al "fashion". Fa molto tendente al "fashion" anche la scelta di mettere la classica gnoccolona all'entrata, a prendere i nomi per la lista, che dopo le 20,00 si fa particolarmente lunga, e assegnare i tavoli.
Il servizio è abbastanza solerte, anche se non c'è molto da far servizio con un aperitivo a buffet, però si apprezza il fatto che i tavoli vengano sparecchiati frequentemente, meno che vengano prontamente svuotati non appena ci si accorge che i commensali hanno finito di mangiare: avvertimenti un po' troppo chiari per cercare di sgomberare al più presto. E avanti un altro!
A proposito di buffet, la vera killer application del Momart è la vasta quantità di pizza che viene preparata espressa ed esce calda calda dal forno a legna. Da un lato, quindi la zona pizze a spicchi, dall'altro un buffet continuamente riempito, anche se basato un po' troppo sui farinacei. Buoni i fritti (se li trovate, perché vanno a ruba in pochi secondi!) e i rustici di pasta sfoglia. Poi cous cous freddi, insalate di riso e di farro, paste fredde... Il tutto abbastanza trascurabile.
Come dicevo, anche la carta delle bevande merita. Moltissimi i cocktail, ma noi preferiamo le birre, con scelte non scontate: alla spina Du Demon e Menabrea, una piacevole sorpresa!
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