lunedì 9 maggio 2011

Taverna Mari a Marino: non solo un gioco di parole


Altro che gioco di parole, la Taverna Mari a Marino è una solida realtà basata su famiglia e tradizione. Il figlio Fabrizio in sala si alterna con il papà Enzo e la mamma Iole (in cucina e fuori) per accompagnare il visitatore in un viaggio nelle tradizioni dei Castelli. Siamo in pieno centro a Marino (sì, proprio dove ci sono le fontane che danno vino!) e il locale si fa subito apprezzare per il suo ambiente caldo e accogliente, giocato fra il cotto e i toni dell'arancione e ricavato in un'antica cantina del Settecento. Unica nota stonata, un rumorosissimo frigorifero, che a dir la verità non si sentiva più non appena il locale si è riempito. Piccola bomboniera (appena 50 posti), la Taverna Mari accoglie autoctoni e turisti nella stessa maniera: con cortesia e amore per il proprio lavoro. In particolare Fabrizio è un simpatico chiacchierone, che ama parlare della sua attività, dei prodotti della terra che va a scegliere uno a uno. Il risultato lo trovi nel piatto!
Si comincia con gli antipasti:
- piatto di salumi composto da salami e prosciutto;
- fagiolini in bianco;
- fettina di pane (di Lariano, attenzione a non sbagliare che Fabrizio si arrabbia!) con l'olio;
- due fettone di melanzana fritta e condita con sugo e mozzarella;
- fritto vegetale di melanzana, zucchina e mela;
- la frittata con le zucchine: STRE-PI-TO-SA!
Arriva quindi il turno dei primi, che sono a mio modesto parere la punta di diamante di questo locale. La pasta è rigorosamente fatta in casa e, a parte qualche classico che si riesce a tenere per tutto l'anno come la gricia e il sugo di regaglie di pollo, gli altri condimenti variano con le stagioni. Essendo la mia visita in periodo primaverile, ho avuto la fortuna di trovare un classico romano che purtroppo non si può mangiare tutto l'anno: le fettuccine con le fave e il guanciale. Naturalmente parliamo di fave fresche e non secche e di guanciale romano, addizionato con quintalate di pecorino. In pratica è una specie di gricia arricchita con le fave: da leccarsi i baffi! Notevolissimo anche il sugo di regaglie di pollo. Anche questo a condire le stesse fettuccine corpose e callose. Però a qualcuno le frattaglie di pollo possono non piacere: non è il nostro caso!
Un secondo siamo riusciti - faticosamente - a farlo ancora entrare e abbiamo assaggiato la fagianella in umido. Molto buona anche questa anche se pezzi come il petto inevitabilmente risultano meno saporiti. Ad accompagnare non potevamo farci mancare le patate, che qui non sono al forno ma cotte in padella. Somigliano vagamente a quelle che fa mia nonna... E ancora come contorno ci siamo fatti convincere ad assaggiare l'insalatina di campo, che abbiamo poi scoperto essere famosa. Condita con lo stesso intingolo di acciughe e olio che si mette nelle puntarelle era buonissima! Fabrizio ci ha poi raccontato di prenderla fresca da un contadino della zona. Sempre dal contadino, anzi la contadina, dice che arrivano le fragole, ma purtroppo non le abbiamo trovate. Sui dolci non posso esprimermi perché eravamo troppo pieni da assaggiarli. Sul conto posso dire che era assolutamente onesto: meno di 30 euro a testa compreso il vino (della casa, ma buono... e se non è buono a Marino).
Ps. A proposito di vino, ma anche amari e distillati, Fabrizio ci ha detto che organizza spesso serate a tema. Per averne notizia basta iscriversi alla newsletter attraverso il loro sito, che devo dire che è fatto anche molto bene. E ci sono perfino le ricette di mamma Iole!

Nessun commento:

Posta un commento