mercoledì 14 marzo 2012

Mister Chow figlio a via Genova

Era un po' di tempo che mancavo da Mister Chow, dove ero stata diversi anni fa. Volevo tornarci per ricordarmi com'era e confermare quella buona impressione di relativa genuinità che avevo già avuto la prima volta. Per una serie di motivi che non sto a raccontare, però, invece di andare alla sede storica di Mr. Chow a due passi da Piazza Barberini, ho scelto di provare il ristorante del figlio, per verificare quello che avevo letto da qualche parte: che fosse ancor meglio del padre. Per poter dire sì o no, dovrei fare una ripassatina anche dal padre, ma posso dire che questo ristorante cinese a due passi dal Palazzo delle Esposizioni è fra i migliori che abbiamo assaggiato! Forse il migliore, anche se ovviamente al meglio (tanto quanto al peggio) non c'è mai fine. 
Beh, innanzitutto il locale, che difficilmente fa pensare a un cinese per l'arredamento quasi da trattoria. Quindi il menù, non enciclopedico come capita negli altri locali, ma ridotto a una serie di piatti non infinita, fra cui ovviamente non mancano i classici cinesi come l'involtino primavera o il riso cantonese. Del primo possiamo dire che ci sembrava completamente home made, inclusa la sfoglia di riso. Questo comporta che l'involtino di Mr. Chow risulta leggermente meno croccante di quelli a cui siamo abituati, ma buono per la freschezza degli ingredienti (compresa la salsa agrodolce che era bella densa e non annacquata come si trova di solito). Quanto al riso cantonese, beh, il riso era davvero profumato, condito con uovo stracciato al momento e con i soliti cubetti di prosciutto e i piselli: buono, ma non esaltante (è pur sempre riso!). Invece sono stati una vera sorpresa gli spaghetti che abbiamo assaggiato in due versioni: gli spaghetti croccanti e gli spaghetti saltati con i gamberi. I primi, da precedenti esperienze, ce li aspettavamo come un nido fritto di spaghetti su cui si adagia il condimento, invece sorprendentemente gli spaghetti erano fritti e spezzettati e quindi "imprucinati" nella salsetta di soia con verdurine e pezzetti di pollo. Una delizia inaspettata, peccato solo che dopo un quarto d'ora si erano ammollati gli spaghetti e non erano più croccanti, quindi consiglio di prenderli e dargli assoluta priorità, vuotando il piatto il prima possibile. Gli altri, gli spaghetti saltati non erano serviti sulla solita piastra sfrigolante, ma in un semplice piatto. Eppure erano stati saltati in precedenza e ben amalgamati con il condimento. Davvero deliziosi anche questi. In entrambi i piatti di spaghetti si notava decisamente la presenza di cipollotto fresco tagliato a crudo (l'alito ne ha un po' risentito...) e di germogli di soia freschi e non in salamoia come si usano di solito nei ristoranti cinesi.
Ancora abbiamo preso un solo secondo, anche perché di più non avremmo potuto, e all'unanimità l'abbiamo eletto "il miglior pollo alle mandorle mai mangiato", condito con una salsa saporitissima e con cubi di sedano leggermente caramellati.
Ai dolci non ci siamo arrivati e devo dire la verità non li ho manco guardati... Ci è mancato, del ristorante cinese di maniera, solo il biscottino della fortuna che viene servito a fine pasto con il conto... Un piccolo rito che un po' ci è mancato!

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