giovedì 1 marzo 2012

Fatture cinesi...

Come i miei "amici" di Facebook hanno già avuto modo di vedere, io mi sono innamorata di Mario Monti. O almeno della sua non solo dichiarata, ma effettiva lotta all'evasione. Non stiamo parlando di chiacchiere e contratti firmati in uno studio di Vespa... Stiamo parlando di vera e propria paura instillata negli esercenti d'Italia, inclusi i ristoratori, i furbetti del preconto, ma anche quelli che non avevano neanche il buonsenso di fare una ricevuta dopo aver strisciato il bancomat per il pagamento (ci è successo).
Di che stiamo parlando? Mi astengo dal fare nomi per evitare querele, ma vi do qualche indicazione, giusto per ricostruire il contesto: Roma, ristorante cinese dal numero notevole di coperti dal quale avevo ottenuto ricevute e scontrini solo dopo espressa richiesta. Finora. Perché da ieri le ricevute si fanno spontaneamente! Almeno, è capitato che le facessero spontaneamente a ben tre persone nel raggio di qualche tavolo. Ora le ragioni possono essere di tre tipi: 
1) era presente in sala un ufficiale della Finanza nascosto dietro una vaporiera di bambù e una piastra piena di spaghetti sfrigolanti;
2) il rappresentante delle Fiamme Gialle di cui sopra era passato a imbottirsi di involtini primavera qualche giorno prima (d'altronde anche i giornali avevano scritto di una "maxiretata" nella Capitale);
3) è bastato un po' di battage pubblicitario sulla lotta all'evasione che anche i più recidivi se la sono fatta sotto (è questa l'opzione che spero riguardi i nostri eroi).
Beh, comunque vada è un piccolo successo, che speriamo continui a lungo. Perché per anni abbiamo notato la totale impunità di questo locale, come di altri. Certamente anche assecondata dalla nostra pigrizia nel pretendere scontrini e ricevute. Per noi questo locale è sempre stato la misura di quanto la lotta all'evasione potrebbe recuperare e, lo dico chiaramente, non certo perché sia cinese (anche se probabilmente questa "qualità" aiuta nel dissimulare qualche costo in entrata come le forniture in un giro un po' complesso di ingredienti che arrivano via container). Ma non bisogna certo essere cinesi per essere "furbetti del ristorantino", anzi. Si veda un mio precedente post su un ristoratore viestano che non solo non ci voleva fare la ricevuta, ma ci aveva anche insultati dopo averla emessa. 
Prendo in considerazione questo locale perché su di lui abbiamo sempre basato un nostro "ragionamento induttivo" anti-evasione. Calcoliamo 50 coperti (e sono molti di più), moltiplichiamo per 360 giorni (per i ritmi di lavoro cinesi, non più di 5 giorni di chiusura all'anno) e raddoppiamo (turno pranzo e cena) e ancora moltiplichiamo per 15 euro che è il minimo sindacale che si spende in un ristorante così. Sapete quanto fa? 540mila euro esentasse!!! E ho fatto un conto davvero per difetto, se si considera che i coperti sono molti di più, i turni soprattutto la sera possono arrivare anche a 4-5 rotazioni a tavolo visto che qui si chiude dopo l'1, che è pieno davvero tutti i giorni a pranzo e a cena, che si spendono 15 euro solo se non ci si concedono i piatti più costosi e non si ordina troppo, senza vino ecc. Diciamo che la cifra che ho sparato poco fa si potrebbe benissimo raddoppiare e considerato che l'IVA per i ristoranti è il 10% solo questo locale con una fatturazione costante potrebbe dare allo Stato oltre 100mila euro l'anno. Ok, una goccia, ma tante gocce fanno un mare.

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