giovedì 1 dicembre 2011

Orecchiette con le cime di rape e sardine Angelo Parodi

Partecipo nuovamente a un concorso di ricette. Questa volta i protagonisti sono due: uno è il blog, cioè Il Polipo Affamato; l'altro sono i prodotti Angelo Parodi, il marchio che ha bandito il concorso. Si tratta di prodotti quali tonno, sgombro, sardine ecc. Insomma, pesci in scatola, ma di buona qualità. Mica pizza e fichi, come dicono a Roma...

La ricetta del giorno è un classico pugliese, con una piccola rivisitazione per abbinare nel modo giusto un prodotto Angelo Parodi. Ma non in modo pretestuoso, ma semplicemente nel modo migliore per esaltare sia il prodotto in questione che la ricetta stessa.

Parliamo di "ricchitelle alle cime di rape", con un'aggiunta di sardine che ha dato un pizzico di sapore di mare in più.

Ingredienti (per 4 persone):

- mezzo chilo di orecchiette (pasta fresca, anche meno se si usa la pasta secca). Io avevo in dispensa una buona versione artigianale di orecchiette e cicatelli fatti con farina di grano arso, non proprio pasta fresca, ma quasi.
- mezzo chilo di cime di rape pulite (mi raccomando le cimette ci devono essere in abbondanza).
- 4-5 alici sott'olio.
- 1 confezione di sardine Angelo Parodi.
- abbondante olio extravergine d'oliva.
- 2 spicchi d'aglio.
- peperoncino a piacere.
- sale grosso.

Procedimento:

Per prima cosa bisogna mettere l'acqua a bollire in una pentola capiente. Nel frattempo sciacquate le cime di rape già pulite. Appena l'acqua bolle, calate le cime di rape nella pentola e lasciatele cuocere per 5-10 minuti (devono ammorbidirsi, ma non proprio spappolarsi), insieme a una presa di sale grosso. L'acqua diventerà verde, perché le cime di rape cederanno inevitabilmente un po' di clorofilla. Non è un male, anzi. Così l'acqua rimane saporita e pronta per accogliere le orecchiette.

Attenzione: non si deve assolutamente scolare la pentola con le cime di rape. Anzi. Con tanta cura e una schiumarola, bisogna raccogliere tutte le cime di rape e appoggiarle nel colapasta affinché scolino bene l'acqua di cottura. A questo punto, nell'acqua ancora bollente e già salata, vanno calate le orecchiette (nel mio caso, come spiegavo, era un misto di orecchiette e cicatelli di grano arso, ovviamente tutto made in Puglia).

Nel frattempo che le cime di rapa scolano e le orecchiette cuociono, si prepara il soffritto che darà sapore e ricchezza al piatto. In una saltapasta va messo abbondante olio evo, un paio di teste d'aglio pulite (a seconda di quanto si ama, si può indifferentemente sminuzzare o lasciare intero in modo da poterlo togliere prima di impiattare), il peperoncino fresco (anche questo in quantità pari alla tolleranza) e le acciughine che nell'olio bollente si disferanno completamente.

Solo quando l'olio è bollente vanno calate le cime di rape, ma attenzione a non fare troppo presto questa operazione. Non devono cuocere, ma solo insaporire con l'olio: regolatevi con la cottura della pasta. Quando mancano circa 5 minuti dal momento in cui scolerete le orecchiette gettate le cime di rapa nell'olio.

Nel frattempo aprite la scatola di sardine, scolatele un po' e togliete le lische. Vanno messe a crudo sui piatti alla fine, ma è necessario che siano già pronte in modo che l'operazione sia il più veloce possibile.

Eccoci all'ultimo step. Scolate bene le orecchiette (adesso l'acqua può andare nel lavandino) e unitele alle rape nella saltapasta. Appunto, saltate la pasta per bene, amalgamando tutto il composto e aggiungendo ancora un filo d'olio a crudo.

E' il momento quindi di impiattare. Consiglio, se li avete, dei "cocci" come quello della fotografia: mantengono il calore meravigliosamente e la pasta rimane calda fino all'ultima forchettata. Quindi dosate bene orecchiette e cime di rape (fifty-fifty) per tutti i commensali e cospargete con generosità le sardine.

Il piatto è pronto e, garantisco, è da leccarsi i baffi!!!

Ps. per visitare il sito del concorso basta collegarsi al seguente link:
http://blog.angeloparodi.it

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