martedì 29 dicembre 2009

I francesi la chiamano Quiche, io la chiamo svuotafrigo...


Quando ho qualcosa da consumare, siano verdure o salumi/formaggi, la soluzione è sempre una: pizza rustica.

Volendo dirla alla francese... Quiche!

In realtà, io la ricetta della quiche la stravolgo per ridurre l'impatto grasso: no, non sono impazzita... Non parlo di impatto grasso inteso come calorie (figuriamoci!), ma di quel sapore di burro e panna che è sì buono, ma anche stucchevole.

Se posso scegliere, invece della pasta brisee uso una specie di pasta frolla salata. In pratica non solo burro, farina e acqua: tolgo l'acqua e aggiungo le uova.

Ho trovato delle proporzioni sul Cucchiaio d'argento che mi hanno soddisfatta: 125 g di burro ammorbidito (il panetto piccolo), 2 uova e 250 g di farina. Più l'immancabile pizzico di sale. Si può fare anche al mixer, ma io sono per la soluzione fatto-a-mano. Se dovesse risultare troppo farinoso, aggiungere un goccio d'acqua.

Far riposare in frigo per stabilizzare il burro, giusto il tempo di preparare il composto interno.

Come dice sempre Anna Moroni, mentre la pasticceria è precisione, i salati sono fantasia. Nella fattispecie, mi ritrovavo mezza padella di zucchine tagliate a dadini e cotte con olio, cipolla e qualche cubetto di pancetta. Inoltre, in casa c'era un'ottima mozzarella di bufala affumicata, che essendo anch'essa di ieri era più compatta e meno acquosa. Ho quindi sbattuto 2 uova, aggiunto un po' di latte (sarà stato mezzo bicchiere), sale, pepe, pecorino canestrato pugliese grattugiato (a occhio, comunque sarà stato un 50-70 g) e quindi le zucchine, ancora un po' di pancetta a dadini e la mozzarella di bufala affumicata a tocchetti.

Pronta la farcia, ho ripreso la pasta dal frigo. Ho pensato bene di utilizzare un sistema veloce veloce che ho visto alla Prova del Cuoco e che è ideale per gli impasti con burro come le frolle e la brisee. Ho preso un foglio di carta da forno e ho adagiato la pasta appiattendola un po' con le mani, quindi ho messo un altro foglio da sopra e ho cominciato a smattarellare... Così il mattarello non si attacca e la pasta esce bella liscia e uniforme. La forma tonda si dà girando spesso il foglio, così come si farebbe con la pasta sulla spianatoia.

In questo caso la pasta era parecchia rispetto alla dimensione della teglia, quindi ne ho tenuta un po' da parte per fare la guarnizione a crostata.

Una volta raggiunto lo spessore giusto, un paio di millimetri, si adagia con tutta la carta da forno sulla teglia e si toglie il foglio superiore. Quindi si mette la farcia precedentemente preparata.

A questo punto la guarnizione: con la rotella si fanno le classiche listarelle e con l'impasto avanzato ho fatto qualche rosellina.

Come vedete il risultato è molto scenico!!! Grazie alla carta da forno, inoltre, è molto facile sformare la torta senza romperla per metterla in un bel piatto da portata.

Ah, dimenticavo: la cottura. Va in forno per almeno una mezz'ora a 180°. Controllate la cottura spesso e verificate se il forno sta cuocendo più un lato rispetto all'altro. Io ho dovuto girarla una volta proprio per questo motivo.

Il livello di "bruciatura" della pasta lo decidete voi. A me non piace anemica, ma piuttosto un po' colorita ai bordi, in modo che il cornicione risulti croccante e faccia un bel contrasto con il ripieno che invece è morbido.

Nessun commento:

Posta un commento