No, non è un errore. La Taverna Mari non è più a Marino, bensì a Grottaferrata. Finalmente sono riuscita a visitare questa nuova location e devo dire che sono rimasta davvero sbalordita! Il posto è magnifico, visto che si tratta di una bella casetta in tinta interamente dedicata al ristorante. Abbiamo avuto la fortuna di andarci con il caldo (anche se ovviamente ai Castelli c'erano almeno 5 gradi in meno che a Roma) e quindi di cenare sul meraviglioso dehors, in una delle due terrazze interamente lastricate con sanpietrini.
Vabbè, avete capito: mi è piaciuto molto il nuovo locale.
Ma soprattutto devo dire che non ho sofferto affatto lo spostamento. Ammetto che temevo che l'allargamento comportasse un peggioramento del servizio e invece no: non c'è stato alcuno stravolgimento nella cucina e nella filosofia di base. Qui si continua ad avere cura degli ingredienti, il più possibile genuini e del territorio.
In questa visita abbiamo assaggiato il classico antipasto misto. Dalla fantasia di mamma Iole è arrivata una melanzana fritta con il sughetto che spaccava, dei crostoni con l'olio laziale dop che era buonissimo, il prosciutto, la mozzarella, la frittata strapazzata con le zucchine e non mi ricordo ma c'era qualcos'altro di fritto.
Quindi i primi. Per fare i nostri assaggi e farci voler bene dalla cucina, abbiamo ordinato la fettuccina ai funghi porcini, i taglierini con pomodorini e galletti e la pappardella con le zucchine. Tutti e tre piatti meravigliosi, grazie soprattutto alla consistenza della pasta fatta in casa con le manine sante della signora Iole.
E ancora i secondi, per non farci mancare niente: il pollo alla cacciatora con i peperoni, l'agnello in tegame e le patate cotte in padella. Il pollo era buonissimo, bello ruspante, con i peperoni che gli davano quel quid in più. Solo un appunto sulle patate, sempre buone e saporite, peccato che questa volta fossero meno abbrustolite del solito (ma c'è da dire che sono io che le preferisco bruciacchiate!).
Infine i dolci, con il tiramisù home made che non ha rivali. C'erano anche le more fresche di rovo, ma abbiamo rinunciato a vantaggio di qualcosa di più calorico, of course. Finale con ammazzacaffè offerto: chiesto il limoncello, sperando che fosse anche quello fatto in casa. Ci è stato correttamente risposto che non è possibile, per motivi legali. Peccato: sono sicura che anche quello la signora Iole lo faceva da paura!
Quanto al servizio, si conferma l'efficienza e la simpatia della famiglia, che pur non avendo perso l'impronta casalinga non lascia nulla al caso. Ah, da sottolineare la lista dei vini, che quest'anno ha meritato anche un premio del Gambero Rosso: il buon Fabrizio ha "brevettato" un suo sistema (il classico foglio excel) per la gestione della cantina, grazie al quale tiene sotto controllo tutte le etichette che ha, rigorosamente laziali (e, nel caso dei rossi, suddivise per provincia laziale). In questo modo, sulla carta risultano tutte le informazioni utili alla scelta: nome, cantina, vitigni, gradazione e anno di imbottigliamento. Si apprezza moltissimo lo sforzo!
Ps. vi copincollo il link della recensione della precedente esperienza. Vecchia location, ma analoghe prestazioni in fatto di cucina!
http://ilpolipoaffamato.blogspot.it/2012/02/taverna-mari-marino-il-pranzo-della.html
Vabbè, avete capito: mi è piaciuto molto il nuovo locale.
Ma soprattutto devo dire che non ho sofferto affatto lo spostamento. Ammetto che temevo che l'allargamento comportasse un peggioramento del servizio e invece no: non c'è stato alcuno stravolgimento nella cucina e nella filosofia di base. Qui si continua ad avere cura degli ingredienti, il più possibile genuini e del territorio.
In questa visita abbiamo assaggiato il classico antipasto misto. Dalla fantasia di mamma Iole è arrivata una melanzana fritta con il sughetto che spaccava, dei crostoni con l'olio laziale dop che era buonissimo, il prosciutto, la mozzarella, la frittata strapazzata con le zucchine e non mi ricordo ma c'era qualcos'altro di fritto.
Quindi i primi. Per fare i nostri assaggi e farci voler bene dalla cucina, abbiamo ordinato la fettuccina ai funghi porcini, i taglierini con pomodorini e galletti e la pappardella con le zucchine. Tutti e tre piatti meravigliosi, grazie soprattutto alla consistenza della pasta fatta in casa con le manine sante della signora Iole.
E ancora i secondi, per non farci mancare niente: il pollo alla cacciatora con i peperoni, l'agnello in tegame e le patate cotte in padella. Il pollo era buonissimo, bello ruspante, con i peperoni che gli davano quel quid in più. Solo un appunto sulle patate, sempre buone e saporite, peccato che questa volta fossero meno abbrustolite del solito (ma c'è da dire che sono io che le preferisco bruciacchiate!).
Infine i dolci, con il tiramisù home made che non ha rivali. C'erano anche le more fresche di rovo, ma abbiamo rinunciato a vantaggio di qualcosa di più calorico, of course. Finale con ammazzacaffè offerto: chiesto il limoncello, sperando che fosse anche quello fatto in casa. Ci è stato correttamente risposto che non è possibile, per motivi legali. Peccato: sono sicura che anche quello la signora Iole lo faceva da paura!
Quanto al servizio, si conferma l'efficienza e la simpatia della famiglia, che pur non avendo perso l'impronta casalinga non lascia nulla al caso. Ah, da sottolineare la lista dei vini, che quest'anno ha meritato anche un premio del Gambero Rosso: il buon Fabrizio ha "brevettato" un suo sistema (il classico foglio excel) per la gestione della cantina, grazie al quale tiene sotto controllo tutte le etichette che ha, rigorosamente laziali (e, nel caso dei rossi, suddivise per provincia laziale). In questo modo, sulla carta risultano tutte le informazioni utili alla scelta: nome, cantina, vitigni, gradazione e anno di imbottigliamento. Si apprezza moltissimo lo sforzo!
Ps. vi copincollo il link della recensione della precedente esperienza. Vecchia location, ma analoghe prestazioni in fatto di cucina!
http://ilpolipoaffamato.blogspot.it/2012/02/taverna-mari-marino-il-pranzo-della.html
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