mercoledì 8 giugno 2011

Chi apre e chi chiude a Roma

Ogni tanto va fatto un bollettino dei ristoranti che aprono e che chiudono nella Capitale. Repubblica, che ha appena pubblicato la nuova guida dei ristoranti, ci segnala una serie di movimenti eccellenti soprattutto nelle cucine degli alberghi capitolini.
All'Aldovrandi Palace dei Parioli, è da notare l'arrivo dello chef stellato Oliver Glowig, che dà il nome anche al ristorante. Si chiama Metamorfosi, invece, il locale aperto dallo chef di origini colombiane Roy Caceres (e si trova a piazza Euclide o piazza Eu per gli amici). Il famoso Alessandro Pipero, invece, ha chiuso i battenti ad Albano Laziale per trasferirsi in città, a due passi dal teatro dell'Opera. Ha lasciato l'estrema periferia anche L'Asino d'Oro di Lucio Sforza, che adesso è andato a Monti in via del Boschetto.

Per il resto dell'elenco, di seguito, copincollo uno stralcio di un articolo tratto da Repubblica.it. Però prima devo segnalare una serie di tragiche perdite. Ha chiuso da febbraio Satollo: sarei dovuta anche andare io a recensirlo, ma non ho fatto - purtroppo - in tempo. Alla canna del gas anche Alchemilla, che fra giugno e luglio rinuncerà definitivamente alla sua formula di menù fisso di alto rango (ne avevamo parlato). Se volete assaggiarlo siete ancora, per poco, in tempo.

Da salvare, invece, il Bibli Caffè, su cui è piovuta come una tegola la scadenza del contratto d'affitto da parte del Comune: il rinnovo ai prezzi proposti per loro sarebbe improponibile per una libreria, anche se fa da mangiare. Recentemente ci avevo parlato e mi dicevano che con il brunch si erano più o meno rimessi in pari con le spese, ma così non ce la farebbero. Io francamente trovavo già il prezzo del brunch un po' costoso rispetto all'offerta (20 euro per farinacei vari), però l'ambiente era carinissimo e sinceramente mi dispiacerebbe che chiudesse. Loro chiedono agli appassionati di firmare una petizione per salvare il primo book-bar della Capitale. Andateci o almeno scrivetegli una mail con l'autorizzazione a utilizzare la vostra firma (dal sito troverete le info).

Infine la copincollatio su tutte le ultime novità romane raccolte da Repubblica.

Cambio di guardia ai fornelli del Mirabelle, terrazza stellata alle spalle di via Veneto dove è arrivato il bravo Daniele Sera, mentre all'ultimo piano del Sofitel ad allietare i gourmet c'è ora Giuseppe D'Alessio di origini campane. All'Enoteca Regionale Palatium è tornato per la gioia degli affezionati Severino Gaiezza con i suoi piatti della tradizione romana, mentre Claudio Dordei della Gensola ha fatto il bis con l'apertura in via Lazio del Localino, stessi piatti e stessa formula collaudata del risto precedente a Trastevere. E se alla Terrazza dell'Eden è arrivato Fabio Ciervo al posto di Cavagnini, all'Olimpo Bernini Bristol il nuovo chef Michele Simioli ha studiato un business lunch a prezzi contenuti per mettersi ai piedi la città con un piatto di spaghetti e Umberto Vezzoli, chef di rango di origini bresciane, ha iniziato i suoi show cooking alla Terrazza degli Imperatori dell'Intercontinental de la Ville a Trinità dei Monti.

A colle Oppio ha aperto l'elegante Os Club dello chef Davide Cianetti - ex Iolanda - con la moglie Catia Sulpizi, a Porta Portese è arrivato Brò del lucano Giuseppe De Rosa che si è fatto le ossa nelle cucine di Fabio Baldassarre e Heinz Beck, Lucio Sforza dell'Asino d'Oro si è trasferito da Montesacro a Monti, al risto del Macro di Odile Decq c'è Marco Milani. 23 cavallini è da due mesi il locale glam aperto dai fratelli Geraldini con una cucina di stampo internazionale dello chef americano Michael Rosenfeld ex proprietario del celebre Mama's Food di Soho. Ma oltre i ristoranti sono arrivati quest'anno anche i panini in versione gourmet da Tricolore a Monti di Vanessa Paolillo. Per un'alta cucina tra due fette di pane.

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