sabato 23 aprile 2011

Il discreto fascino anni ottanta della Teresina a Vieste

Quando si torna a Vieste per qualsiasi vacanza è ormai diventata una specie di tradizione passare per la Teresina. E' uno dei pochi locali aperti 365 giorni all'anno in questo paese e quindi Natale, Capodanno e Pasqua si passa per di qui.
Devo dire che a vederlo da fuori non gli si darebbe 100 lire, con quell'aspetto retrò da locale anni Ottanta. Eppure c'è sempre qualche sorpresa in questo locale del centro di Vieste che nasce come pizzeria, ma non è per niente sconsigliato chiedere qualcosa dal restante "settore" del menù. Qui il pesce trova sempre un'ottima morte. Certo niente di particolarmente elaborato, ma al contrario sapori semplici e ben collaudati. Il vero cavallo di battaglia sono le zuppe, di pesce per l'appunto. E in particolare il soutè di cozze e vongole: un enorme coccio pieno di conchiglie di ogni sorta, dalle vongole alle cozze, passando per fasolari e canolicchi. Il tutto aromatizzato con un po' di peperoncino (in quantità ragionevoli) e tanto alloro e accompagnato con fettoni di pane pugliese bruscato. Una vera delizia, da sognare la notte.
Ottimo anche il caciocavallo alla brace, che qui viene servito in fetta altissima e che, stranamente, non risulta eccessivamente salato (con buona pace del bilancio calorie perché necessita di meno pane di accompagnamento).
Ieri, poi, come siamo entrati il padrone (che era solo in sala) ci ha subito comunicato che aveva i calamaretti minuscoli da friggere. Mi sentivo Erode a mangiarli, ma erano buonissimi con i loro minuscoli cirri croccanti.
Il fatto che il padrone fosse solo comportava la pessima impressione di vedere molti tavoli utilizzati e non ancora sparecchiati. Ma lui ci ha promesso che il giorno dopo ricominciavano a pieno ritmo con tutta la brigata!
Per altre esperienze, posso dire che anche la zuppa di pesce è molto buona. Buoni i troccoli allo scoglio e, se ce li ha, quelli con i ricci di mare (un po' agliosi ma molto saporiti). Qui ci ho preso anche il crudo di mare più di una volta e posso ancora raccontarlo. Discreti anche i dolci, che non fanno loro ma prendono da pasticcerie della zona. In particolare merita la torta di ricotta.
Particolarmente onesti i ricarichi dei vini: le stesse bottiglie che altrove paghi 15 euro qui le trovi a 9!!!
Il conto di solito è sulle 20-30 euro e le porzioni sono molto abbondanti... ma dipende da quanta fame si ha!

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