lunedì 21 marzo 2011

Cena in "Compagnia dei Vinattieri" a Siena


Seconda serata a Siena e ancora ci affidiamo ai consigli a "furor di popolo", anche se "a furor di polipo" io devo dire che ho preferito la cena da Divo...
http://ilpolipoaffamato.blogspot.com/2011/03/unesperienza-da-divo-siena.html

Dalle pecette sulla porta si evince che questo locale è stato citato anche dai miei amici del Gambero sulla guida del "Gambero Rosso Low Cost", ma come al solito le valutazioni economiche sono completamente sballate: low cost un corno! Sotto i 30 euro qui non ci si mangia, ma a conti fatti se uno volesse mangiare tutto dall'antipasto al dolce dovrebbe mettere in conto circa 40-50 euro, non di meno. Ovviamente si può benissimo rinunciare a qualche portata, anche perché qui le porzioni sono più che generose.

Cominciamo dal locale, molto bello e gestito da camerieri simpatici e piuttosto competenti, con le loro magliette sulle cui schiene sono stampate frasi molto condivisibili come "la vita è breve, perché sprecarla bevendo vino cattivo?".

Quindi una piccola entreè offerta dalla casa: dei croccantissimi crostini con una gelatina di pomodoro che sapeva di bruschetta (e anche leggermente piccante), accompagnati da un buon bicchiere di prosecco.

Per quanto riguarda la cucina, l'inizio per me è stato più che interessante, con il buonissimo patè di faraona: 3 belle fette di questa specie di terrina spumosa da mangiare con i crostini tostati di accompagnamento. Quindi i primi: io avevo preso i tortelli di piccione con burro bruno, che però non mi hanno fatto impazzire. Erano un po' troppo al dente, la pasta (come è normale per una pasta all'uovo) aveva assorbito tutto il burro e risultava scondita, e il ripieno era buono ma veniva un po' tramortito dallo spessore eccessivo della pasta. Ho quindi fatto un baratto: un raviolo per qualche (parecchi) filo delle tagliatelle con ragù di faraona e pistacchi di mia madre, che invece erano davvero buoni e ben conditi. Per secondo, ho preferito evitare altra carne e assaggiare la selezione di formaggi, fra cui c'erano delle proposte davvero buone anche se, devo criticare, in questo caso non sono stati sufficientemente esposti.

Infine il dolce, cioè una cheesecake al Cointreau. Non era male, ma la fetta era enorme ed ero già provata dal resto della cena, quindi devo ammettere che l'ho mangiata di malavoglia.

Molta attenzione al vino, in questo locale, dove si trovano etichette di tutto rispetto e una vasta selezione. Noi abbiamo bevuto un buon Morellino di Scansano.

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