martedì 7 dicembre 2010

Sai (chi è) Baba?


Baba è una simpatica signorona che somiglia un po' a Kathy Bates e gestisce un bellissimo locale dalle parti di Tor di Quinto. Per prima cosa: diffidate di Google Maps: l'indirizzo segnalato è sbagliato. Per chi arriva da Roma non bisogna girare dove indica il signor Google, ma subito dopo il perimetro della megacaserma c'è la traversa di Baba.
Detto questo, dopo vari giri sulla Flaminia siamo riusciti a trovare questo locale in mezzo al niente. Una specie di casale con tante belle sale già addobbate per Natale (ci siamo andati 10 gg. fa). Almeno un paio erano occupate da feste, perché Baba è il posto giusto per fare piccoli ricevimenti: le sale sono belle e il servizio è impeccabile.
Ma parliamo del cibo. E' su questo piano che c'è qualche piccola pecca, non tanto sui sapori - buoni - bensì sul valore dell'offerta commisurato al prezzo. Naturalmente questo si riferisce alla mia personale e unica esperienza di qualche giorno fa e potrebbe essere smentito da altre prove.
Premetto che sui piatti vado su spiegazioni che sono mie personali interpretazioni, dal momento che - su questo devo bacchettare Baba - mancano dei menù scritti e non vengono enunciati i nomi (e il contenuto) dei piatti neanche oralmente.
Si inizia con le zuppe, che a quanto pare sono immancabili. Due cocottine piene di due zuppette molto diverse una dall'altra ed entrambe molto gradevoli. La prima era con verdurine non identificate e gamberi; la seconda una specie di stracciatella di uovo aromatizzato al lime, credo o limone.
Segue il primo: una specie di cannellone molto consistente ripieno di mozzarella abbondantissima e di sugo fresco. Gradevole, ma forse mancava qualcosa per impreziosirlo (carne? verdure?).
Quindi i secondi, che a questo punto vengono serviti a buffet, ma non si tratta di un buffet libero, bensì "addomesticato" dalla presenza dei camerieri che compongono i piatti su richiesta dei clienti. Un modo per controllare le porzioni ed evitare gli eccessi. Sulla tavola imbandita due secondi, uno di carne e uno di pesce, e tre contorni. Il secondo di carne era una buona arista (credo) al forno; quello di pesce era uno sformato di pesce sminuzzato e servito a forma di savarin (una specie di polpettone morbido). Quindi c'era una buona e molto formaggiosa parmigiana di zucchine, spinaci bolliti e una semplice insalata per sciacquare la bocca. C'è da dire che era data la possibilità di fare il bis, ma intanto le pietanze si erano un po' raffreddate.
Infine i dolci, che secondo me sono stati la pecca più grande della nostra esperienza. Tre bicchierini: uno con una piccola macedonia a cubetti molto piccoli; uno con una mousse di agrumi troppo acidognola; uno con una mousse di cioccolato troppo farinosa.
Quindi il conto: il tutto è a 30 euro, bevande escluse. Non che sia tantissimo considerato che siamo usciti belli satolli e che in linea di massima non si è mangiato male, ad eccezione dei dolci, ma devo dire che sinceramente mi aspettavo di più, specialmente nella scelta dei piatti che mi è sembrata piuttosto banale. Comunque mi riservo una prova di appello e sicuramente, considerato il bellissimo contesto e l'ottimo servizio, lo consiglio a chi è alla ricerca di un posto per festeggiare qualche ricorrenza importante (battesimo? comunione?)...

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