venerdì 17 dicembre 2010

Torta al testo da Faliero, cioè da Maria al Lago

Anni e anni di università a Perugia, innumerevoli ritorni sotto alla fontana in tutte le stagioni, ma da Maria al Lago non c'ero mai andata. Una colpa colpevolissima! Finalmente, con l'indipendenza di qualche amico con la macchina - io mai! - sono riuscita a realizzare questo piccolissimo desiderio, perché ne avevo tanto sentito parlare, ma mai avevo degustato con le mie papille.
Premessa, il posto sembra un autogrill di campagna con vista sul Lago Trasimeno! Ma proprio questo aspetto spruciderrimo dà la misura del suo successo, perché i prezzi sono anche molto più bassi degli autogrill ufficiali. E la soddisfazione finale molto più alta.
Pare che, soprattutto d'estate, i tavoli arrivino a numeri esagerati, occupando tutta la pinetina circostante. Ne è testimonianza il numeratore luminoso da supermercato, senza nessuno che però ti dica "Alla forneria serviamo il numero...".
La specialità di Maria, che poi il locale si chiama Faliero, ma tutti lo conoscono come da Maria, è la Torta al testo. Per i non umbri: una specie di piadina che si fa da queste parti (e che prende il nome di crescia in altre zone dell'Umbria) e che a mio modesto parere è anche più buona della piadina romagnola. Si cuoce sul testo, cioè una pietra refrattaria, e poi spacca in due e si farcisce con tutto quello che si desidera. La morte sua - dicono gli esperti - è "erba e salsiccia", cioè spinaci o bieta e salsiccia umbra, ma a me purtroppo questo secondo ingrediente non mi fa impazzire e in questa visita l'ho assaggiata con pecorino e prosciutto (o pregiutto come dicono in Umbria).
Di torte al testo fra Perugia e dintorni ne ho mangiate a decine, ma devo dire che Maria è ben all'altezza del suo nome, perché questa è la torta più buona che mi sia mai capitato di assaggiare, degna del vecchio adagio "Da Maria, la torta più buona che ci sia"!
Merito di un impasto ben fatto, sicuramente, ma anche di un forno a legna continuamente al lavoro, che cuoce la torta nel modo più opportuno e scalda tutto con la sua potenza d'altri tempi.
Tutto il resto è una notevole scelta fra fritti e verdure cotte in varie maniere. E se i fritti sono quelli della busta e le verdure non sono proprio un portento, c'è da dire che tutto alla fine risulta buonissimo anche perché scaldato nel forno a legna di cui sopra.
Della torta ho già detto. Non ho raccontato, però, della difficoltà di arrivare alla fine perché è talmente consistente che si mangia con gusto enorme ma con notevole impegno per lo stomaco.
Il tutto, per concludere degnamente, con un conto veramente leggero: verdure, fritti, torta.... 10 euro a testa. E' vero che eravamo parecchi e l'unione fa la forza, ma qui si esce sazi veramente con due lire. Altro che autogrill, dove la rustichella costa quasi 5 euro...

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