giovedì 14 gennaio 2010

Le cofane der Guercio...


Ci sono giorni che uno vuole il cinque stelle, le tre forchette e i tre gamberi e giorni che invece vuole solo andare a mangiare dal principe degli sprucidi... DOMENICO AL PIGNETO è il posto giusto!

Pare che lo chiamino Er Guercio, ma più che Guercio io lo chiamerei "inzivoso". Dicesi "inzivoso" quel gestore di locale mangereccio che sa di zozzo, di sudicio, di 'nzogna come dicono a Napoli. Però anche quella 'nzogna fa sapore e gli "inzivosi" hanno sempre i loro avventori affezionati.

Noi a Roma, non ricordo più come, ci siamo affezionati a Domenico, prima ancora che il Pigneto diventasse zona trendy. Tanto più che Domenico sta quasi a Piazza Malatesta, lontano dall'area pedonale tutta cani e bohemienne.

All'ingresso del locale di Domenico si trova una "zona fumatori" fatta di un tendone bianco da fiera di paese, funghi per riscaldarsi, sedie e tavoli di plastica, la televisione incatenata e lucchettata, una fontana di gesso al centro e vari nanetti sparsi qua e là. Dentro, un arredo da girarci un film anno Ottanta: pareti rivestite di plastica, rifiniture di marmo e pavimenti in gres, tutto in tinte dal bianco al nero, passando per il grigio (anche quello della polvere).

Tv rigorosamente accesa su Canale 5 (unica deroga solo e soltanto se ci sono partite), forno a legna e "servizio" a conduzione familiare. E che famiglia!

Naturalmente l'unica lingua conosciuta è il romano e anche le tradizioni vanno rispettate. Quindi GIOVEDì GNOCCHI. E gnocchi ci siamo mangiati. Sì, sono quelli della foto, in porzione da cofana di pasta: badate bene che il piatto era quello della pizza ed era completamente pieno. Gli gnocchi sono rigorosamente fatti in casa e il sugo è quello di spuntature di maiale. Ci ha domandato se volessimo il pecorino e noi naturalmente abbiamo detto sì a questa copiosa nevicata di formaggio, che ci volevano le catene alla forchetta per mangiare... Paradiso dei voluttuosi!
Stesse dimensioni di porzione anche per l'abbacchio, ovviamente allo scottadito. E se uno non se lo scotta il dito che gusto c'è? La cottura è a dir poco perfetta, croccante, con il grasso che si scioglie sulle dita... Ci saremo mangiati un abbacchio a testa!
Tutto questo per venti euro a testa, comprese patatine e birra... E pare che più si frequenti Domenico, più i prezzi scendano...
Insomma, per un'esperienza così, val la pena di indossare i paraocchi dei cavalli (per i più schizzinosi) ed entrare da Domenico, per godere di una vera serata romana!

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