lunedì 5 novembre 2012

Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano

Da quando la guida Osterie d'Italia è entrata nella mia libreria, la mia nuova missione è assaggiare tutti i chiocciolati (almeno quelli del Lazio!). E così, eccoci a Olevano Romano, per assaggiare uno dei più titolati: Sora Maria e Arcangelo. E devo dire che l'aspettativa non è stata affatto delusa. Il locale è rustico, ma molto curato, con piatti di ceramica artistica alle pareti molto belli. Il nostro tavolo, per tre persone, era molto spazioso, ma altrettanto si può dire anche degli altri, comodi e a una giusta distanza l'uno dall'altro. Unica pecca della sala, che abbiamo avuto modo di riscontrare solo a fine cena, quando il locale si era riempito, è l'effetto eco delle volte, che moltiplica il vociare, specialmente quello dei gruppi numerosi. Come dicevo, per noi non è stato un gran problema, dal momento che siamo andati presto. Oltretutto ci sono diverse salette più riparate per chi desidera un'atmosfera più intima.
Ma passiamo al cibo. Ci sono arrivati due menu: uno è quello classico, in cui si trova una degustazione Slow Food a 35 euro, l'altro era invece la degustazione del giorno (comunque interamente mutuata dal menu) a 27 euro. Prendendo piatti a propria scelta, invece, si va oltre le 40 euro, tanto che abbiamo apprezzato moltissimo la scelta di offrire una degustazione completa con circa 15 euro di sconto, anche se vincolata al fatto che la prendesse tutto il tavolo. Un altro menu, poi, per la carta dei vini, molto ricca e ben suddivisa.
Se non si fosse capito, abbiamo preso la degustazione classica e abbiamo assaggiato per prima cosa il trittico di polpette, tutte fritte e saporitissime. In ordine di sapidità e quindi di assaggio, la polpetta di baccalà con salsa tsatsiki, quella di bollito con una salsa verde magnifica e la polpetta di broccolo con crema di pecorino saporitissima. Sui primi il tavolo si è diviso, fra chi ha preferito i cannelloni (molto buoni e soprattutto apprezzabili per l'assenza di besciamella, solo mozzarella) e chi ha scelto le fettuccine con il ragù bianco di lepre e cinghiale. La fettuccina era da urlo, con un delicatissimo equilibrio fra carni molto sapide e gli aromi che legavano benissimo come l'arancia. Ancora i secondi, per tutti il galletto croccante. Noi l'abbiamo chiesto con una riduzione di olio e limone, mentre l'originale era con una salsa agrodolce. Entrambi serviti con puntarelle per niente amare. Unica pecca, uno dei galletti era leggermente troppo cotto, ai limiti del bruciatino.
Per concludere, i dolci, con una panna cotta accompagnata da una salsa al caki davvero ottima.
Beh, devo dire che tutta la cena è stata davvero interessante e che aver fatto 50 km per andare a mangiare fuori in fondo non ci è dispiaciuto affatto...

5 commenti:

  1. Ciao Alessandra,
    perdona l'arroganza nel darti del "tu".
    Vorrei mandarti un'email, per chiederti alcune cose per quanto concerne la tua professione, che m'interesserebbe molto intraprendere, ma non riesco a trovare alcun contatto qui.
    Se ciò non ti dispiace, potresti scrivermi il tuo indirizzo email? Se non vuoi divulgarlo qui posso anche lasciarti io stessa la mia mail.
    Te ne sarei infinitamente grata, e giuro, anche il più sintetica e meno fastidiosa possibile. :-)
    Grazie mille, anche solo per l'attenzione.
    Lucia

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  2. Non sono una giornalista o altro... sono solo una studentessa 23enne che vorrebbe diventare una giornalista enogastronomica, e chiederti consiglio... scusa per il disturbo.

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  3. Cara Lucia,
    mi sono accorta solo oggi del tuo commento. Beh, che tu mi consideri una giornalista gastronomica è già un successo. Personalmente, sono giornalista perché lo attesta un tesserino, oltre che perché lo faccio per mestiere. "Eno", no di certo, per quello ci vorrebbe ben altra preparazione. "Gatronomica" puramente per passione. Ed è così che ho cominciato. La scuola, in merito, non è servita di sicuro. Solo tanta tanta passione.

    Domanda, ma sei di Foggia?

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    1. Si, esatto. :-)
      Ti ringrazio tantissimo per questa tua risposta, vi ho sperato tanto. l'ho letta solo ora perchè, per curiosità sono ripassata di qui, dato che credevo non mi avresti risposto. Ho scritto a molti altri tuoi colleghi, senza ricevere risposta.
      Vorrei tanto intraprendere questa strada, e scrivere di gastronomia, ma non so davvero come iniziare. Dal mio canto, ho frequentato il corso "Professione Cuoco" del Gambero Rosso a Roma, e attualmente studio alla facoltà di beni enogastronomici di Bari.

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    2. In anticipo ti auguro già uno splendido anno nuovo. :-)

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