mercoledì 3 febbraio 2010

Pizza con le cime di rape di mia invenzione

Dopo la lasagna broccoli&salsiccia, continuano le mie incursioni nel grande mondo delle crucifere, che in inverno sono di stagione e fanno bene. L'abbinamento con la salsiccia rimane, ma quello che cambia è l'involucro: pizza! Per questa creazione non mi sono affidata ad alcuna ricetta, ma sono andata di istinto, senza dimenticare la classica pizza salsiccia&friarielli.

Ho fatto la pasta da pizza un po' a occhio, ma ricordo le proporzioni.



Per la pasta da pizza:
300 g di farina 0
100 g di semola rimacinata di grano duro
1 panetto di lievito di birra
1 cucchiaio di zucchero
10 g di preparato per purè di patate liofilizzato
5 g di sale
un cucchiaio d'olio
acqua tiepida q.b. (circa 250 ml)


Per prima cosa ho preparato il lievitino: lievito sciolto in circa mezzo bicchiere di acqua tiepida, con un cucchiaio di zucchero e tre cucchiai di farina (o comunque finché non diventa una pappetta collosa). Lasciare lievitare coperto con pellicola per circa 20 minuti e nel frattempo preparare la ciotola con gli altri ingredienti (eccetto l'acqua).
Aggiungere quindi il lievitino e mettere l'acqua poco a poco finché non si arriva alla consistenza dell'impasto della pizza: compatto ed elastico.
Togliere dalla ciotola e impastare la massa su un piano per qualche minuto, in modo da attivare il glutine. A Bari dicono "trombare la massa", la definizione è ispirata al movimento della mano che si deve compiere. Infine rimettere nella ciotola e lasciare lievitare in un posto caldo (io d'inverno lo metto vicino al termosifone), non senza aver coperto con pellicola per bloccare l'aria. Il tempo dipende sempre dal caldo, umidità ecc. ecc., comunque un paio d'ore sono l'ideale.
Nel frattempo prepare le cime di rape. Il peso varia a seconda di quanto c'è da pulire. Più o meno mezzo kg è l'ideale. Ovviamente devono essere lavate e mondate per bene. Bisogna togliere i gambi dalle foglie tirandole dalla base, invece che strappandole. E le cimette devono essere separate e di piccole dimensioni. Si possono bollire, ma è meglio stufarle con un goccio l'olio, aglio e l'acqua grondante della pulizia (chi lo apprezza può mettere anche un bel peperoncino fresco). Attenzione che non si attacchi, nel caso aggiungere altra acqua a piccole dosi. Alla fine le cime di rape devono risultare appassite e non molli perché poi proseguiranno la cottura in forno. Lasciarle raffreddare.
Una volta pronta la pasta da pizza, oliare una teglia (meglio se a cerniera, ma se è ben oliata non è comunque difficile da sformare) e accendere il forno alla massima temperatura per farlo riscaldare.
Dividere in due l'impasto e stenderlo con il matterello infarinato. Lo spessore deve essere di poco meno di un centimetro e la pasta deve coprire tutta la tortiera. Quindi prendere le salsicce (io uso la Luganega perché la preferisco come sapore) e togliere il budello (basta praticare un'incisione da un lato e strizzare). Con circa 3 salsicce si riesce a fare uno strato sufficiente, comunque l'obiettivo è stendere uno strato spesso circa mezzo centimetro al centro della pasta da pizza. Mettere quindi le cime di rape, dopo aver tolto l'aglio e se c'è il peperoncino. Spolverare con un formaggio grattugiato: io ho messo il caciocavallo podolico. Infine coprire con un altro disco di pasta da pizza.
Controllare che ai lati sia ben aderente allo strato inferiore di pasta da pizza. Io ho provato a fare delle incisioni per lasciare uscire il vapore, ma tanto la pasta cresce e richiude i buchi e non sono necessari.
Coprire e aspettare che il forno abbia raggiunto la temperatura. Nel frattempo la pizza continuerà a lievitare ancora un po'. Quindi cuocere per almeno una mezz'ora (la salsiccia deve cuocersi per bene).
Il risultato è buono. Chi ama le cime di rape può fare uno strato più sottile di pizza, ma a me è piaciuta molto la consistenza da "panino" ai broccoli che è uscita.

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