

Ci voleva ugualmente coraggio, però, a mangiare gli gnocchetti con il formaggio fuso. Si tratta di spatzle conditi con una quantità imbarazzante di formaggio che fa il filo e tenuti in caldo su pentole che ti vengono raschiate nel piattino di carta... Probabilmente era per dare sapore!

Da segnalare quindi la cioccolata calda, che qui non è come vi aspettereste, ma molto più liquida. Come tutte le bevande calde compresi i punch e il vin brulè, viene servita nei tazzoni da mercatino, che costano 2 euro, i quali vengono restituiti se si riporta indietro la tazza: un'idea carina, coreografica e zero emission!
Detto questo un piccolo cenno anche a quello che abbiamo mangiato nelle nostre serate viennesi, a parte i mercatini. Come obiettivo numero uno ci siamo prefissati il Salm Brau, birreria viennese attaccata al palazzo del Belvedere. Le cotte sono a vista e il servizio è molto frettoloso, vista la fila che c'è. Nonostante sia un posto abbastanza turistico non è stata una cattiva esperienza, anzi. Piacevole il misto di carne (in foto), così come le ribs (foto con tagliere), che pare siano la specialità del posto, a parte la birra. La seconda sera è stata la più interessante, al pub Purstner, scelto quasi per caso visto che essendo domenica era uno dei pochi aperti. Devo dire che alla fine è quello che ci è piaciuto più di tutti! L'ambiente è tirol-kitch, con ricostruzione di ambientazione nordica e uccelli impagliati qua e là. Eppure la cucina non ha nulla di posticcio o di imbalsamato: qui abbiamo mangiato la migliore cotoletta (wiener schnitzel, quello della foto con vicino le immancabili kartoffen) e un buon Tafelspitz (bollito con tanto di brodo e verdure in quantità). La fettina panata di Purstner non aveva nulla da invidiare, anzi a mio parere era meglio, di quella di Figlmuller (foto di inizio articolo con me inclusa nel prezzo), vera istituzione locale in fatto di cotolette. Anche qui tocca fare la fila, ma vale la pena per uno schnitzel che riempie il piatto e decisamente anche lo stomaco: arrivare alla fine del cimento è stato impossibile perfino per me. Molto buona anche la zuppetta vegetariana viennese con i boletus. Nell'attesa del tavolo fra l'altro abbiamo anche avuto modo di sfogliare il loro libro di ricette, interamente fotografico con istruzioni nelle didascalie e ricette passo per passo, che è esattamente quello che io cerco in un libro di ricette: da prendere a esempio, cari colleghi curatori!
Last but not least, merita citazione l'originale sacher dell'omonimo hotel, che vanta l'essere detentore della ricetta a marchio registrato. La ricetta è sotto chiave, le sacher che vende meriterebbero ugualmente di essere messe in cassaforte, visti i prezzi. Un dolce teutonico, la sacher è un po' così, comunque buono nel suo equilibrio cioccolato/marmellata.
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