sabato 25 maggio 2013

Ristorante greco Egeo: il vero greco del Pigneto

Cosa fare, cosa non fare... Ci siamo ricordati di una recente discussione sugli "etnici" che ci piacciono e una citazione di un amico di questo greco del Pigneto. Ebbene, detto fatto è scattata la prenotazione. Chiavi della macchina alla mano siamo andati in questo angolo un po' fuori dall'area pedonale del Pigneto e siamo arrivati dalle parti di Malatesta (ricordiamo che a due passi c'è Domenico al Pigneto, il nostro amato Guercio).
Quindi ci siamo calati in questa atmosfera a suon di sirtaki (non scherzo, c'era l'intrattenimento musicale dal vivo con musica greca suonata da chitarra e violino, molto piacevole e per niente invadente!) e abbiamo praticamente dato fondo al menù. Per prima cosa ci siamo affidati all'assortimento di meze, gli antipasti tipici, che devo dire per due sono bastati per tre e sarebbero stati sufficienti anche per quattro. Tsatsiki, crema di yogurt, insalata greca fra i freddi; dolmades (gli involtini di foglia di vite), una specie di caponata con dentro la salsiccia, delle polpette fritte di carne molto saporite. Inoltre ci eravamo fatti attirare dai fiori di zucca fritti pastellati con dentro la feta greca, che devo dire sono stati una gradevolissima sorpresa. Tutti gli antipasti erano buoni e abbiamo avuto l'impressione che come greco fosse abbastanza "attendibile", d'altra parte la proprietà è appunto greca.
Quindi i secondi: una porzione di moussaka tanto per gradire, souvlaki di maiale e di pollo e kebab (sempre in forma di spiedino) di manzo. Quest'ultimo era buono ma leggermente piccante e quindi io ho ceduto il mio piatto in cambio di quello di maiale, a cui non avrei dato due lire, ma era buonissimo. Il pollo non l'ho assaggiato, ma mi pareva un po' secchino essendo semplicemente grigliato. Tutti i piatti erano accompagnati con pita, patatine fritte (industriali) e salse (tsatsiki o di yogurt). Gradevoli, ma forse in questo caso ho mangiato di meglio. La moussaka invece non mi ha convinta affatto: è stata servita appena tiepida e lo strato di besciamella era francamente eccessivo. Non metto in dubbio l'esattezza della ricetta, tuttavia così condita risultava alquanto indigesta per la sua pesantezza.
Ai dolci non ce l'abbiamo fatta proprio ad arrivare. Abbiamo bevuto un po' di vino della casa, greco of course, che non era malissimo.
Complessivamente devo dire che forse continuo a preferire Akropolis, il greco di Trastevere, anche se in questo caso c'è decisamente un gusto più attenuato e meno aglioso. Tuttavia di questo locale mi è piaciuto l'ambiente e, anche se non l'avrei mai detto, ho apprezzato molto l'intrattenimento musicale, perché acustico, quindi garbato.

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