Orfana del mio amico Lazzaroni, avevo bisogno di trovare un nuovo indirizzo dalle parti della Tuscolana che facesse al caso mio. Diciamo che questa volta ci siamo dovuti allontanare un po' di più, superando anche Sforno quanto a distanza, e avvicinandoci sempre di più alla chiesa di Don Bosco, tanto per capire di quale zona di Roma stiamo parlando. Tuttavia il suggerimento arrivato sia da Puntarella che dagli amici di Via dei Gourmet, mi ha più che soddisfatta.
E qui, svelo già il tenore della recensione... Entusiastico!
L'unico difetto era la posizione del tavolo, un po' troppo in mezzo alle macchine, ma non posso lamentarmi visto che ho prenotato per 7 persone giusto un paio d'ore prima di andare a mangiare. Era l'ultimo tavolo e alla fine va bene anche che fosse in mezzo alle macchine. Anche se la prossima volta spero di mangiare dentro, dal momento che (a parte che farà certamente più freddo) il locale all'interno è molto carino. Tutto giocato sui toni del bianco, sulle resine e sul legno. Molto grazioso.
Gradevolissimo anche il servizio, affidato a un ragazzo con una pazienza senza fine, che ha tradotto praticamente mezzo menù per un amico inglese che era al tavolo con noi. Per prendere un ordine ci avrà messo venti minuti, ma è stata colpa nostra e non sua.
Su suo consiglio quasi tutti abbiamo preso il "supplizio", ovvero il supplì secondo la ricetta di Arcangelo Dandini. Beh, valeva veramente la pena. Sia il riso, bello compatto e distaccato, che il condimento erano gustosissimi e la panatura fritta in maniera eccellente.
Per contorno anche le patatine cacio e pepe, alla maniera di Sforno. Beh, anche quelle non ci hanno affatto delusi e sono andate via in un attimo.
Veniamo quindi alla pizza. Premetto che i prezzi non sono propriamente popolari, che una margherita sta a 7-8 euro, ma li vale tutti, sia per qualità dell'impasto (leggerissimo, alveoli perfetti, croccante al punto giusto, alta ma di quel genere che può piacere anche ai romani) che per il pomodoro-mozzarella utilizzati. Io ho assaggiato la doppia margherita, con una razione doppia di mozzarella, e la quattro formaggi, il cui condimento era molto equilibrato e per niente eccedente verso l'uno o l'altro formaggio.
Unica pecca, si fa per dire, è che alla fine tra fritti e pizze eravamo strapieni!
Nonostante tutto abbiamo preso anche qualche dolce (tipo uno ogni due persone), anche se devo ammettere che questo è l'unico capitolo che mi ha lasciata relativamente delusa.
Per concludere giro d'amari, offerto dalla casa all'atto della presentazione del conto, con successiva offerta supplementare di un secondo giro. Attenzione apprezzatissima e che ha mantenuto il costo della serata su livelli sostenibili: 21 euro a testa per un fritto a cranio (più qualche patatina), una pizza a cranio, una/due birre/coca a cranio e un dolce ogni due persone. In più, come dicevo doppio giro di amari offerti. Ci torneremo sicuramente, sia per la gentilezza complessiva che per la pizza dall'impasto talmente delicato che il giorno dopo la bilancia non ha neanche segnato il classico chilo in più da bagordi del giorno prima...
E qui, svelo già il tenore della recensione... Entusiastico!
L'unico difetto era la posizione del tavolo, un po' troppo in mezzo alle macchine, ma non posso lamentarmi visto che ho prenotato per 7 persone giusto un paio d'ore prima di andare a mangiare. Era l'ultimo tavolo e alla fine va bene anche che fosse in mezzo alle macchine. Anche se la prossima volta spero di mangiare dentro, dal momento che (a parte che farà certamente più freddo) il locale all'interno è molto carino. Tutto giocato sui toni del bianco, sulle resine e sul legno. Molto grazioso.
Gradevolissimo anche il servizio, affidato a un ragazzo con una pazienza senza fine, che ha tradotto praticamente mezzo menù per un amico inglese che era al tavolo con noi. Per prendere un ordine ci avrà messo venti minuti, ma è stata colpa nostra e non sua.
Su suo consiglio quasi tutti abbiamo preso il "supplizio", ovvero il supplì secondo la ricetta di Arcangelo Dandini. Beh, valeva veramente la pena. Sia il riso, bello compatto e distaccato, che il condimento erano gustosissimi e la panatura fritta in maniera eccellente.
Per contorno anche le patatine cacio e pepe, alla maniera di Sforno. Beh, anche quelle non ci hanno affatto delusi e sono andate via in un attimo.
Veniamo quindi alla pizza. Premetto che i prezzi non sono propriamente popolari, che una margherita sta a 7-8 euro, ma li vale tutti, sia per qualità dell'impasto (leggerissimo, alveoli perfetti, croccante al punto giusto, alta ma di quel genere che può piacere anche ai romani) che per il pomodoro-mozzarella utilizzati. Io ho assaggiato la doppia margherita, con una razione doppia di mozzarella, e la quattro formaggi, il cui condimento era molto equilibrato e per niente eccedente verso l'uno o l'altro formaggio.
Unica pecca, si fa per dire, è che alla fine tra fritti e pizze eravamo strapieni!
Nonostante tutto abbiamo preso anche qualche dolce (tipo uno ogni due persone), anche se devo ammettere che questo è l'unico capitolo che mi ha lasciata relativamente delusa.
Per concludere giro d'amari, offerto dalla casa all'atto della presentazione del conto, con successiva offerta supplementare di un secondo giro. Attenzione apprezzatissima e che ha mantenuto il costo della serata su livelli sostenibili: 21 euro a testa per un fritto a cranio (più qualche patatina), una pizza a cranio, una/due birre/coca a cranio e un dolce ogni due persone. In più, come dicevo doppio giro di amari offerti. Ci torneremo sicuramente, sia per la gentilezza complessiva che per la pizza dall'impasto talmente delicato che il giorno dopo la bilancia non ha neanche segnato il classico chilo in più da bagordi del giorno prima...
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