lunedì 30 novembre 2009

Castroni a Roma, una bimba nella fabbrica di cioccolato

Un'intervista come un'altra. Un'idea per l'ennesimo, pallosissimo caso aziendale. Eppure, come al solito ci metto il mio zampino e cerco qualcosa che, in fondo, mi diverta. Così fra domande sul fatturato e sul numero dei dipendenti a uno degli eredi della premiata ditta Castroni... Io mi sentivo come una bambina nella fabbrica di cioccolato di Willie Wonka.

Gli elfi stavano confezionando i cesti di Natale (quale momento dell'anno migliore per visitare il piano di sopra di Castroni, solo per addetti ai lavori). Panettoni, enormi pezzi di gianduia che venivano tagliati e incellofanati, spumanti, vasconi di cioccolatini con i loro incarti colorati...

Mi giravano gli occhi e avrei voluto rimanere lì per sempre!
Ma purtroppo i sogni finiscono e le scene da film hanno breve durata...

giovedì 26 novembre 2009

Ma di chi è la colpa? Del mio frigo?



Qualche giorno fa, mi accingevo ad aprire un pacco di orecchiette pugliesi della Divella che avevo da qualche settimana nel frigo.

Sorpresa!

Come si vede dalle foto, dalla plastichina si evince che le orecchiette sono diventate nere... e non sono mica di grano arso!

Ma come si sarà sviluppata questa simpatica muffa?

Non a causa della scadenza: manca più di una settimana!
Alla fine decido di chiamare il call center di Divella, per chiedere se si può avere un risarcimento... Una signorina dall'accento milanese (ma come, Divella non è pugliese?) mi dice che devo chiedere al rivenditore... come se mi ricordassi dove l'ho comprata sta pasta!
Motivazioni possibili: un foro che non c'è, conservazione e trasporto erronei da parte del rivenditore o mia, temperatura sbagliata del mio frigo...
Insomma, la colpa può essere di tutti fuorchè di Divella!

Ravioli alle verdure con ricotta e pomodorini


Se uno compra al supermercato una confezione di ravioli alle verdure (Buitoni) e qualche etto di buona ricotta di capra che fa? Aggiunge i pomodorini che sono già nel frigo e crea un ottimo primo piatto. In cinque minuti.
In una pentola mettere a bollire l'acqua per la pasta. Allo stesso tempo cominciare a preparare il "sughetto" mettendo un filo d'olio e dei pomodorini tagliati a metà o a quarti a seconda della grandezza. Lasciare appassire sul fuoco vivace fino al momento in cui l'acqua bolle e si possono calare i ravioli.
A questo punto, aggiungere ai pomodorini la ricotta di capra e qualche cucchiaiata di acqua di cottura per creare una cremina (se è estate si può mettere anche qualche foglia di basilico). Lasciar mantecare e nel frattempo sarà pronta anche la pasta. Scolarla e mescolarla con il "sughetto"... E il gioco è fatto!


martedì 24 novembre 2009

Fave e cicorie: dalla Puglia con amore...

Fave e cicoria (the original)

Fave secche (meglio se spezzate)
Cicoria
Aglio
Olio extravergine di oliva
Perché non ci sono le quantità? Perché sono a discrezione di chi sta cucinando, a seconda della fame dei commensali e della "funzione" del piatto. Può essere considerato infatti un piatto unico o, con crostini, un bell'antipasto.
Se si considera come un piatto unico, per le fave ci si può regolare come per la pasta: si riempie un piatto per ogni commensale, tenendo conto che le fave non si gonfiano moltissimo. Solitamente si dovrebbe lasciare ammollare le fave diverse ore, ma ci sono alcune qualità particolarmente piccole e delicate (specialmente se sono spezzate) che non necessitano di ammollo.
Lasciare quindi cuocere per almeno 20-30 minuti dal bollore (si comincia con acqua fredda) e salare all'ultimo momento. Se le fave dovessero cominciare ad asciugarsi aggiungere acqua calda. Quando iniziano a sfaldarsi sono pronte per essere frullate con un frullatore a immersione. Se fosse rimasto troppo liquido di cottura, è meglio scolarle e poi riservarsi di regolare la consistenza in seguito aggiungendo acqua. Bisogna tenere conto che la purea di fave tende ad asciugarsi mentre raffredda. Se si prepara molto tempo prima di servire è normale dover aggiungere dell'acqua.
Da parte, bisogna far bollire le cicorie (più o meno bisogna considerare 3-4 etti a persona). Il tempo di cottura, partendo da acqua fredda, sarà di circa 10-15 minuti. Comunque controllate la consistenza, anche in base alle vostre preferenze, ma tenete conto che dovranno essere ripassate in padella. Appena sono pronte, lasciarle raffreddare con la loro acqua di cottura, in modo da far perdere l'amaro.
Poco prima di servire, fare un soffritto di olio e aglio e ripassare le cicorie.
Quindi montare il piatto adagiando la crema di fave sul fondo e le cicorie in superficie. Quindi aggiungere altro olio crudo a piacere.
Servire con crostini di pane (possibilmente pugliese) bruscati.

Cena dei 3 gamberi

Serata diversa alla Città del Gusto: la mia prima cena dei 3 gamberi. Un'occasione riservata a collaboratori e sponsor...
Il pasto è stato "leggero", ma gradevole. Diciamo che ai buffet si mangia molto di più, ma qui siamo andati di qualità.

Antipasto: INVOLTINI DI VERZA (dell'Osteria della Villetta di Palazzolo sull'Oglio in provincia di Brescia)
Primo: TORTELLI IN SALSA DI ANATRA (della Locanda al Gambero Rosso di Bagno di Romagna, provincia di Forlì e Cesena)
Secondo: FAGIANO ARROSTO (del ristorante La Ragnatela di Mirana in provincia di Venezia)
Dolce: STRUDEL (del ristorante Pretzhof di Val di Vizza in provincia di Bolzano)

Gli involtini erano buoni e delicati, molto morbido il ripieno.
I tortelli sono stati il piatto migliore della serata: piccoli e delicati, talmente rossi da essere visibilmente fatti in casa con uova buone e conditi con un battuto di anatra davvero interessante.
Il fagiano era buono, ma a me è capitato il petto, quindi era leggermente secco. Era però servito con un battuto di carne che compensava. Di accompagnamento, un ottimo radicchio trevigiano e una inutile quanto insipida polentina.
Lo strudel non è il mio dolce preferito, quindi sono di "anti-parte", comunque per i miei gusti era troppo dolce e, oggettivamente, non del tutto cotto esternamente.

In ogni caso, su queste quantità di gente (200 persone credo) e in cucine non proprie, si scusano gli errorini dei cuochi!

Vini in abbondanza, con una varietà da almeno 15 etichette fra bianchi e rossi. Da segnalare il Negramaro del Salento Maru '08 della cantina Castello Monaci: l'ho bevuto come se fosse acqua. Unica pecca: neanche un vino dolce o uno spumante per accompagnare il dolce e chiudere in bellezza.

lunedì 23 novembre 2009

Cornetti allo yogurt di Anna Moroni rivisitati da me

Cornetti allo yogurt di Anna Moroni


Per l'impasto:
250 g farina 00
125 g burro
1 vasetto yogurt (125)
½ bustina lievito
Pizzichino di sale

Mettere tutti gli ingredienti nel mixer (chi non ce l'ha va di olio di gomito). Quando comincia a farsi la palla, bisogna impastare a mano per qualche minuto e lasciare riposare l'impasto per una mezz'ora in frigo. Quindi si pone su una spianatoia infarinata e si comincia a stendere formando un grosso cerchio. Per chi vuol sbrigarsi, quando si è raggiunto un mezzo centimetro di altezza dell'impasto steso, si fanno 8 spicchi con la rotella dentellata, che corrispondono ad altrettanti cornetti, ovviamente grossi. Chi, come me, preferisce farsi del male, stende un po' di più la pasta (ma non sottilissima) e fa tanti piccoli triangolini (diciamo di 5-6 cm di lato) sempre con la rotella.
Quindi si deve mettere al centro il ripieno e arrotolare partendo da uno degli angoli.
OPZIONE A: si fanno dolci con un ripieno di marmellata o nutella e, dopo averli cotti, si spolverizzano con zucchero a velo.
OPZIONE B: si prepara un ripieno salato, magari per presentarli in un buffet. Nella foto vedete che il ripieno è scuro: trattasi di un impasto di broccolo siciliano (lessato e frullato) e ricotta. Si può mettere anche prosciutto e ricotta ecc.ecc. Purchè non sia un impasto nè troppo liquido nè troppo secco tutto va bene. Per la presentazione, si possono spennellare esternamente con un po' di uovo battuto e cospargerli di semini di sesamo o di papavero.
In forno a 180 gradi 20 minuti e il gioco è fatto!

Insalata da Riccioli Caffè a Roma

Pranzo in centro e che si fa? Con un gruppo di amiche scegliamo di mangiare un'insalata.
Io sono scettica, perché non amo l'insalata, ma il Riccioli Caffè accontenta anche le mie esigenze... con il fai-da-te!
Perché io dell'insalata non amo proprio le foglie di insalata. Ma se ho davanti un tavolo da cui posso scegliere fra mais, pomodoro, tonno, fagioli, ceci, funghi, carciofini, cavolina, ricotta, patate e chi più ne ha più ne metta... Beh, così non è difficile creare un'insalata senza insalata.
C'era anche un buon cous cous freddo.
Unica pecca, il prezzo (9 euro a cranio + bevande), perché francamente non mi sembra proprio a buon mercato un'insalata che non richiede neanche l'olio di gomito dello chef, visto che è fai-da-te.

Hang Zhou, ovvero il miglior cinese a Roma, o no?

Usciamo dal cinema e, alle 10 passate, ci chiediamo chi ci accoglierà e ci darà un pasto caldo...
Ma Sonia, naturalmente!
Ci rechiamo quindi in quel di via di San Martino ai Monti e... orrore: la fila!!!
La nostra speranza di vedere la fila diradata era vana, c'era più gente del solito. A quel punto però era troppo tardi per cambiare idea e abbiamo atteso pazientemente (almeno 3 quarti d'ora).
Eppure l'attesa questa volta si è rivelata un po' vana...
Sarà stato l'orario, ma questa volta il mitico Hang Zhou, che riteniamo essere il miglior cinese di Roma, non ci ha convinti molto.
INVOLTINO PRIMAVERA: freddo!
RISO CANTONESE: buono, ma insomma...
ANATRA AL PROFUMO PECHINESE: che delusione!
Noi che amiamo prendere l'anatra e che non ci spaventiamo di fronte alla leggerissima salsa alle cipolle, ci eravamo fatti ammaliare da questo piatto della domenica... Ci siamo trovati un frittone di anatra ricoperto di una salsa indefinita con pezzi di cipolla galleggianti: Never ever!
Torneremo alla nostra più classica anatra alle cipolle!

E prima di bocciare Sonia, le concediamo l'appello...

domenica 22 novembre 2009

Se questa è un'insalata...












Insalata di surimi, rucola e mais


  • 1 confezione di surimi surgelati
  • 1 barattolo di mais
  • 1 mazzetto di rucola
  • 1 Limone
  • Olio extravergine d’oliva
  • Una grattugiata di pepe
  • Sale

Lasciate scongelare i surimi a temperatura ambiente. Intanto lavate e mondate la rucola e cominciate a disporla in un’insalatiera. Una volta scongelati, tagliate i surimi a rondelle di circa mezzo centimetro. Scolate la confezione di mais in modo da togliere tutta l’acqua di conservazione. Unite tutti gli ingredienti nell’insalatiera e condite con l’olio (quantità a piacere), il succo di mezzo limone, la grattugiata di pepe e il sale. Conservatela in frigorifero fino al momento di servirla. Il risultato è un’insalata facile e colorata, di sicuro impatto.

Antipasti: girandoline di tonno

Un blog per amanti del cibo come me...
RICETTE, RISTORANTI, SFIZI, ESPERIENZE GOURMET!
Per cominciare: uno dei classici del mio repertorio!
Girandoline di tonno

Pane per tramezzini
Tre cucchiai di maionese
Un cucchiaio di ketchup
Una scatoletta di tonno
Pomodori secchi
Capperi

Per prima cosa fate sgocciolare la scatoletta di tonno, poi aggiungete i tre cucchiai di maionese e il cucchiaio di ketchup, una manciata di capperi e qualche pomodoro secco. Se non vi piacciono i capperi o i pomodori secchi potete utilizzare anche le verdure sottaceto o sottolio dei cosiddetti “condiriso” oppure non mettere nulla. Frullate il tutto con il minipilmer finché non diventa un composto omogeneo (se dovesse risultare troppo denso aggiungete ancora maionese).
Quindi appiattite con il matterello le singole fette di pane per tramezzini e su ognuna spalmate il composto e arrotolate (partendo dal lato corto). In questo modo avrete tanti rotolini quante erano le fette di pane. Coprite singolarmente ogni rotolino con la pellicola trasparente o l'alluminio e metteteli a riposare in frigo. Potete prepararli anche un giorno prima. Poco prima di servirli tagliate i rotolini in piccole fette spesse circa mezzo centimetro e disponeteli sul piatto.
Se volete, potete fare anche delle decorazioni aggiungendo insalata o pomodorini.
Buoni e belli da vedere.
P.s. ho provato anche diverse variazioni sul tema. Al posto del tonno ho messo uno strato di formaggio spalmabile (o il Philadelphia light o quelli del discount che sono più morbidi) e salmone, oppure robiola e prosciutto cotto. Ma la combinazione migliore è quella di tonno. Oppure provate a frullare mortadella a tocchetti e formaggio spalmabile, poi procedete come la salsa di tonno: ottimo!