La botte è piena e la pancia pure dopo un'incursione in questo ristorante a due passi da Montepulciano. Sapori antichi, toscani, di salute. Si comincia con una selezione di salumi di cinta senese (e ci siamo risparmiati i formaggi...), accompagnati da una fonduta di pecorino di Pienza con funghi porcini e dal piatto forte: fegatini di pollo al vinsanto! Davvero meravigliosi!
Per continuare siamo passati ai primi, facendoci attrarre dall'offerta di assaggiare il tartufo marzolino appena arrivato (per poi scoprire che probabilmente è stato pescato dal papà di un nostro amico di quelle parti che per diletto va appunto a tartufo rivendendone i frutti ai ristoranti della zona). Questo l'abbiamo mangiato con le tagliatelle all'uovo fatte in casa, buono ma essendo marzolino il suddetto tartufo il gusto non era proprio di quelli avvolgenti. Al contrario i pici con il ragù bianco di anatra erano qualcosa di indimenticabile: la pasta, rigorosamente home made, aveva mantecato a meraviglia il condimento, saporito quanto ben equilibrato.
Per proseguire, ça va sans dire, potevamo resistere all'offerta di una fiorentina in terra di Toscana? Beh, una bella bistecca di brontosauro ci è stata opportunamente presentata prima di essere giustiziata, per essere poi servita decisamente al sangue. Ma la cosa eccezionale è che il sangue non colava affatto: la frollatura era talmente perfetta che neanche una goccia riusciva a fuoriuscire. Roba da essere praticamente halal!
Per concludere in bellezza, non ci siamo fatti mancare neanche il dolce, una crema bruciata giallissima d'uovo vero, davvero buona: rendeva giustizia alle sovrautilizzate creme brulee di cattiva fattura. Poi una zuppa inglese fatta con una specie di dolce di Pasqua, con tanto tanto alchermes. Anche quest'ultima meritava, ma preferivo la prima!
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