Con qualche giorno di ritardo vi racconto una bellissima gita fuori porta che mi sono concessa sabato scorso con delle amiche che mi sono venute a trovare a Roma. Come tradizione comanda siamo andate a li Castelli... Ariccia per la precisione... Per noi è tappa fissa per concederci una boccata di ossigeno e una mangiata di tutto rispetto. Questa volta, però, ci siamo perfino mantenuti.
Per prima cosa siamo andati di sabato e non di domenica come facciamo di solito. Poi avevamo prenotato, tanto per star sicuri di trovare posto nella nostra fraschetta preferita: l'Aricciarola. In realtà, non ce n'era molto bisogno, ma almeno abbiamo conquistato un posto d'onore fuori, con vista parcheggio.
Premesso che ad Ariccia ci siamo arrivati a piedi e non sto scherzando... Siamo arrivati con il bus di linea fino ad Albano, poi ad Ariccia a piedi (che sono circa 2 km). Quindi sosta davanti alla chiesa per aspettare l'uscita di una sposa sconosciuta ma decisamente pittoresca (tale Maruska, dai capelli gialli e acconciatura anni Ottanta scelta su un catalogo di video di Madonna)...
Infine, abbastanza stanchi, ci siamo riuniti davanti agli scacchi della tovaglia dell'Aricciarola. Io e Giampiero, "padroni di casa" abbiamo mandato le ragazze a controllare al bancone che cosa preferivano e abbiamo composto il nostro vassoio: mozzarelle, ricottine fresche, prosciutto, coppiette di cavallo, salamini di cinghiale, rotolini di mozzarella ripieni di ricotta e noci, patate al forno e naturalmente porchetta (con esplicita richiesta di selezionare le parti croccanti della pelle). Probabilmente dimentico anche qualcosa, comunque per farla breve la forza di questo posto è che il piatto lo componi tu, in base a quello che offre la giornata. Di domenica, però, si tende a fare dei vassoi esagerati per il terrore di doversi rialzare e rifare la fila. Di sabato invece è tutto più semplice e si può fare il ragionamento del "se ne voglio altro torno dopo".
A dir la verità eravamo talmente pieni che non ci siamo rialzati a chiedere altro cibo. Non ce la potevamo fare, anche grazie alle copiose sorsate di Romanella, il vinello frizzantino che si spaccia ai castelli (di solito con il dolce, ma noi volevamo qualcosa di fresco).
E quindi tutti in piedi e di nuovo in giro a fare i turisti ai castelli... Di nuovo ad Albano a piedi e prolungamento verso Castel Gandolfo, sempre a piedi. Per digerire...
Ma a tornare a Roma non ce l'abbiamo fatta ad andare a piedi!
martedì 6 luglio 2010
La fraschetta n.1 di Ariccia: l'Aricciarola
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