Chi ha visto il Vinitaly, con i suoi stand imponenti, potrebbe rimanere deluso da questa kermesse in salsa capitolina. Ma per una città come questa, in cui il vino è solo una scoperta recente, il Roma Wine Festival è già un ottimo inizio. Due piani di espositori provenienti da tutta Italia (anche se naturalmente la regione meglio rappresentata è il Lazio) e un bicchiere "affidato" all'entrata a tutti i convenuti. Il pubblico è assortito: dai produttori ai rappresentanti di vini, dai giornalisti ai semplici appassionati, passando per i curiosi che avevano voglia di assaggiare un po' di specialità italiane.
E anche non italiane, se si considera il piccolo ma apprezzatissimo spazio dedicato ai vini francesi: gli Chateau Guirad e gli Chateau Climens presentati dal Syndicat Cru Classé Sauternes et Barsac. Lo Chateau Guirard in particolare ci ha colpiti per la sua particolarità: un vino dolce ma non da dessert, bensì da pasto. Con i formaggi offerti dagli sponsor ci stava benissimo!
Per quanto riguarda gli italiani gli assaggi sono stati tanti: bollicine chiare e rosè, vini bianchi e rosati, vini rossi e vini da dessert, come gli splendidi passiti e i moscati. Ricordare tutto quel che ho bevuto è impossibile, ma mi sono rimasti impressi un particolarissimo torbato della cantina sarda Sella e Mosca, un passito veneto dell'azienda Villa Medici che si chiama "La Valle del re" (che abbiamo anche acquistato, visto che ci era piaciuto molto), un altro passito dell'azienda di Tolentino Il Pollenza, che si chiama "Pius IX Mastai".
Insomma, una serata, anzi un pomeriggio, visto che abbiamo scelto di andar presto per evitare la ressa (scelta intelligente), molto piacevole e che speriamo di ripetere alla prossima edizione!
E anche non italiane, se si considera il piccolo ma apprezzatissimo spazio dedicato ai vini francesi: gli Chateau Guirad e gli Chateau Climens presentati dal Syndicat Cru Classé Sauternes et Barsac. Lo Chateau Guirard in particolare ci ha colpiti per la sua particolarità: un vino dolce ma non da dessert, bensì da pasto. Con i formaggi offerti dagli sponsor ci stava benissimo!
Per quanto riguarda gli italiani gli assaggi sono stati tanti: bollicine chiare e rosè, vini bianchi e rosati, vini rossi e vini da dessert, come gli splendidi passiti e i moscati. Ricordare tutto quel che ho bevuto è impossibile, ma mi sono rimasti impressi un particolarissimo torbato della cantina sarda Sella e Mosca, un passito veneto dell'azienda Villa Medici che si chiama "La Valle del re" (che abbiamo anche acquistato, visto che ci era piaciuto molto), un altro passito dell'azienda di Tolentino Il Pollenza, che si chiama "Pius IX Mastai".
Insomma, una serata, anzi un pomeriggio, visto che abbiamo scelto di andar presto per evitare la ressa (scelta intelligente), molto piacevole e che speriamo di ripetere alla prossima edizione!
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