Avrei voluto concedervi una panoramica del mio Capodanno ad Orvieto, con tanto di passaggio per ristorantini e trattorie della città. Peccato che sono gli stessi ristoratori che ci hanno "ostacolati" (almeno, un campione di 4 su X ristoranti...).
La storia: era il 1° dell'anno e, lo capisco, erano tutti reduci dall'abbuffata del Cenone. Ma in una città dove c'è una manifestazione (e non credo che ce ne siano a pacchi d'inverno) come Umbria Jazz Winter, ci si aspetta che i locali colgano l'occasione per tirar su i soldini che nelle settimane successive non vedranno neanche con il binocolo. Ergo, non ci siamo preoccupati di andare a letto senza cena se si sono fatte le 10,00 di sera... Ci sarà il dopo teatro, abbiamo pensato...
E invece, Giuseppe e Maria cominciano il loro pellegrinaggio nelle trattorie locali, a partire da una piccolina poco più giù del Teatro Mancinelli (con spettacolo in corso). Risposta, alle 21,50, "La cucina sta chiudendo". Embè? Posso capire che hai spento i bollitori per la pasta, ma Santo Cielo, avrai un piatto di taglieri, uno stufato solo da scaldare, un crostino solo da bruscare. E invece no, il primo rifiuto.
Raggiungiamo il secondo ristorante, in questo caso neanche entriamo, visto che una lavagnetta all'entrata orgogliosamente dichiara, "apertura, 19-22,00"! Prosit! Buonanotte e sogni d'oro!
Passiamo alla terza opzione, in questo caso esattamente davanti al Palazzo del Popolo dove, è vero che non c'erano più concerti, ma ancora il palazzo pullulava di gente che stava smontando, mettendo a posto, ecc. ecc. Nonostante gli ipotetici clienti in arrivo, anche qui, la risposta è stata "La cucina è chiusa".
Quarto e ultimo tentativo, pochi metri più in là, in un locale peraltro gestito da ragazzi giovani. Un barlume di speranza, vedendo qualche tavolo ancora pieno, benché al dolce, e il cameriere che ci dice, "un attimo che chiedo". Peccato che torna dicendo, "No, mi dispiace, siamo in chiusura. Sapete, oggi abbiamo fatto battaglia"!
Dico io, altro che battaglia, la guerra dovrebbe arrivare, per falcidiarvi tutti!!! Ma vi pare normale che in un mese che dire bassa stagione è dir poco, voi vi permettete di mandare via la gente? Ragionevolmente a Orvieto c'è gente da aprile a ottobre. Hai avuto quindi già due mesi per riposarti e hai davanti a te altri 3 mesi di vacanza! Santo Cielo, LAVORA!!!
E soprattutto, "poi non ti lamentare delle tasse, della crisi, dell'aumento dei prezzi, della benzina, del pane e del latte..." è anche colpa tua e della tua insipienza!
Ps. vado ad esclusione, citando solo l'Osteria del Moro, dove invece lavoravano fino a tardi. Ma non siamo voluti tornare perché ci eravamo andati già la sera prima. Non si mangia male, anche se devo dire che forse noi siamo stati un po' vittime della sala stracolma... Qualche dettaglio non ci ha convinti del tutto, ma nel complesso un'esperienza simpatica. Da provare soprattutto il piccione: buonissimo!
La storia: era il 1° dell'anno e, lo capisco, erano tutti reduci dall'abbuffata del Cenone. Ma in una città dove c'è una manifestazione (e non credo che ce ne siano a pacchi d'inverno) come Umbria Jazz Winter, ci si aspetta che i locali colgano l'occasione per tirar su i soldini che nelle settimane successive non vedranno neanche con il binocolo. Ergo, non ci siamo preoccupati di andare a letto senza cena se si sono fatte le 10,00 di sera... Ci sarà il dopo teatro, abbiamo pensato...
E invece, Giuseppe e Maria cominciano il loro pellegrinaggio nelle trattorie locali, a partire da una piccolina poco più giù del Teatro Mancinelli (con spettacolo in corso). Risposta, alle 21,50, "La cucina sta chiudendo". Embè? Posso capire che hai spento i bollitori per la pasta, ma Santo Cielo, avrai un piatto di taglieri, uno stufato solo da scaldare, un crostino solo da bruscare. E invece no, il primo rifiuto.
Raggiungiamo il secondo ristorante, in questo caso neanche entriamo, visto che una lavagnetta all'entrata orgogliosamente dichiara, "apertura, 19-22,00"! Prosit! Buonanotte e sogni d'oro!
Passiamo alla terza opzione, in questo caso esattamente davanti al Palazzo del Popolo dove, è vero che non c'erano più concerti, ma ancora il palazzo pullulava di gente che stava smontando, mettendo a posto, ecc. ecc. Nonostante gli ipotetici clienti in arrivo, anche qui, la risposta è stata "La cucina è chiusa".
Quarto e ultimo tentativo, pochi metri più in là, in un locale peraltro gestito da ragazzi giovani. Un barlume di speranza, vedendo qualche tavolo ancora pieno, benché al dolce, e il cameriere che ci dice, "un attimo che chiedo". Peccato che torna dicendo, "No, mi dispiace, siamo in chiusura. Sapete, oggi abbiamo fatto battaglia"!
Dico io, altro che battaglia, la guerra dovrebbe arrivare, per falcidiarvi tutti!!! Ma vi pare normale che in un mese che dire bassa stagione è dir poco, voi vi permettete di mandare via la gente? Ragionevolmente a Orvieto c'è gente da aprile a ottobre. Hai avuto quindi già due mesi per riposarti e hai davanti a te altri 3 mesi di vacanza! Santo Cielo, LAVORA!!!
E soprattutto, "poi non ti lamentare delle tasse, della crisi, dell'aumento dei prezzi, della benzina, del pane e del latte..." è anche colpa tua e della tua insipienza!
Ps. vado ad esclusione, citando solo l'Osteria del Moro, dove invece lavoravano fino a tardi. Ma non siamo voluti tornare perché ci eravamo andati già la sera prima. Non si mangia male, anche se devo dire che forse noi siamo stati un po' vittime della sala stracolma... Qualche dettaglio non ci ha convinti del tutto, ma nel complesso un'esperienza simpatica. Da provare soprattutto il piccione: buonissimo!
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