Rieccoci da Alì Babà. I più attenti, infatti, noteranno che già ne ho parlato diffusamente. Ma vale la pena raccontare l'esperienza di ieri. Non tanto perché nel ritorno ci siano state variazioni di rilievo (a parte un miglior rodaggio del servizio), ma soprattutto per la formula "fai tu" che ci siamo permessi di adottare essendo un bel gruppetto numeroso. Abbiamo chiesto un "antipasto all'italiana" e il cameriere scherzando ci ha risposto, "non vi aspettate la mortadella, però!". Ovviamente, no, anche perché quella è notoriamente Haram!
Conseguentemente, hanno cominciato ad avvicendarsi sul tavolo piatti con salse tipiche (hummus, yogurt e menta, melanzane...), felafel, dolmades, kibbeh, insalata araba, sambusa, dolma ecc. ecc. Un tripudio di antipasti, di cui abbiamo lasciato sì e no le "decorazioni" con insalata e fette di limone! Ah, vi segnalo anche il pane arabo fatto in casa, che non è quello a piadina, in questo caso (quello si usa per il kebab), ma una pagnottella servita calda saporitissima.
Poi ognuno di noi ha preso il suo personalissimo piatto di carne. Chi ha voluto lo shawarma, chi la grigliata, chi lo shish kebab. La grigliata era per due, davvero completissima ed invitante... non vi dico che odore che emanava... Il kebab al piatto viene servito già arrotolato nella pita (il pane arabo a piadina), in modo da preservarne la temperatura. Ho assaggiato quello di pollo, ma non mi ha fatto impazzire perché troppo speziato: quando lo prendi da asporto lo condisci con salse ed è più saporito, con le spezie che vengono meglio distribuite con il condimento. In questo caso era servito "plain", solo carne e pita, con accompagnamento di insalata e patate a lato.
Poi le varie shish, che sono il mio piatto preferito di questo locale, visto che è l'unico (che io sappia!) a Roma che abbia la griglia alla turca per fare gli shish kebab espressi. Questa volta ho assaggiato quello con le melanzane. Il ricordo di quello mangiato a Istanbul era lontano, perché purtroppo la melanzana non era cotta insieme (anzi bruciata come la fanno in Turchia) allo shish. Era servito in forma di quattro torrette che consistevano in una fetta di melanzana grigliata, un pezzo di shish di agnello, una cucchiaiata di melanzana cotta al forno per dare il sapore. Molto buono, ma in questo caso devo dire che trattasi di evidente rivisitazione e per questo mi è rimasta una piccola punta di delusione.
Non posso esprimermi sui dolci, perché alla fine eravamo talmente pieni da scoppiare e non abbiamo voluto nulla. Ci hanno gentilmente offerto il thè al cardamomo alla fine e sono stati molto carini. Alla fine della fiera, 25 euro a persona... Certo, un po' tanto per un kebab, ma per come (e quanto!) abbiamo mangiato più che onesto!
Conseguentemente, hanno cominciato ad avvicendarsi sul tavolo piatti con salse tipiche (hummus, yogurt e menta, melanzane...), felafel, dolmades, kibbeh, insalata araba, sambusa, dolma ecc. ecc. Un tripudio di antipasti, di cui abbiamo lasciato sì e no le "decorazioni" con insalata e fette di limone! Ah, vi segnalo anche il pane arabo fatto in casa, che non è quello a piadina, in questo caso (quello si usa per il kebab), ma una pagnottella servita calda saporitissima.
Poi ognuno di noi ha preso il suo personalissimo piatto di carne. Chi ha voluto lo shawarma, chi la grigliata, chi lo shish kebab. La grigliata era per due, davvero completissima ed invitante... non vi dico che odore che emanava... Il kebab al piatto viene servito già arrotolato nella pita (il pane arabo a piadina), in modo da preservarne la temperatura. Ho assaggiato quello di pollo, ma non mi ha fatto impazzire perché troppo speziato: quando lo prendi da asporto lo condisci con salse ed è più saporito, con le spezie che vengono meglio distribuite con il condimento. In questo caso era servito "plain", solo carne e pita, con accompagnamento di insalata e patate a lato.
Poi le varie shish, che sono il mio piatto preferito di questo locale, visto che è l'unico (che io sappia!) a Roma che abbia la griglia alla turca per fare gli shish kebab espressi. Questa volta ho assaggiato quello con le melanzane. Il ricordo di quello mangiato a Istanbul era lontano, perché purtroppo la melanzana non era cotta insieme (anzi bruciata come la fanno in Turchia) allo shish. Era servito in forma di quattro torrette che consistevano in una fetta di melanzana grigliata, un pezzo di shish di agnello, una cucchiaiata di melanzana cotta al forno per dare il sapore. Molto buono, ma in questo caso devo dire che trattasi di evidente rivisitazione e per questo mi è rimasta una piccola punta di delusione.
Non posso esprimermi sui dolci, perché alla fine eravamo talmente pieni da scoppiare e non abbiamo voluto nulla. Ci hanno gentilmente offerto il thè al cardamomo alla fine e sono stati molto carini. Alla fine della fiera, 25 euro a persona... Certo, un po' tanto per un kebab, ma per come (e quanto!) abbiamo mangiato più che onesto!
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