I miei genitori hanno scovato un piccolo gioiellino nella terra di nessuno che è Ordona. I tempi per raggiungerlo da Foggia, alla fine si riducono a poco più di una ventina di minuti... un viaggio che si può tranquillamente affrontare per mangiare bene a poco prezzo.
Si entra così in un piccolo locale (quarantina di posti) dall'aspetto molto curato e finto rustico. Muri tinteggiati di arancio, alcune vetrine antiche e tovagliato a scacchi bianchi e rossi, che danno quel tocco da trattoria, ma in realtà non riescono a rendere il locale una osteriaccia di periferia.
Non ci riescono anche perché il servizio è molto cortese e cordiale.
A pranzo, a detta dei miei, si mangia di più e la cura al "cucinato" è maggiore. A cena, invece, prende il sopravvento la pizza, che qui si prepara in un grosso pizzone tagliato a spicchi e messo in mezzo per tutti i commensali. Noi abbiamo comunque scelto di non assaggiare la pizza (la prossima volta) a vantaggio di una cena più consistente. L'aspetto delle pizzone che abbiamo visto girare era però molto interessante, alta e croccante.
Veniamo alla nostra cena. Ci siamo fatti portare il loro antipasto locale. Cambia tutte le volte e nella nostra esperienza ci è capitato:
- nodini e ricottina condita con scorzetta d'arancia: molto freschi;
- pancetta e coppa affettati: soprattutto la pancetta si scioglieva in bocca;
- fettine di panbrioche ripieno: molto delicato;
- involtini di melanzane: fritti e arrotolati, sapevano tipo parmigianina ed erano molto saporiti;
- frittatina con le patate: buona, ma era la cosa meno fantasiosa;
- fave e scarola: variazione sul tema di fave e cicoria, saporita e dalla consistenza delicata.
Credo ci fosse qualcos'altro, ma non ricordo. Comunque tutti i sapori erano buoni, i tempi fra una portata e l'altra ben calibrati e le idee non mancavano.
Per primo ci siamo fatti portare due assaggi:
- paccheri salsiccia e funghi (cardarelli): molto buoni, con i paccheri ben cotti e il condimento non appesantito da salsoni, ma lasciato in purezza;
- una specie di lasagna: in questo caso la salsa non mancava, era besciamella che si legava col sugo rosso. Da segnalare che si trattava di una crepe, quindi fatta in casa. Nel complesso il risultato era piuttosto pesantino, ma quando mai le lasagne sono state leggere?
Per secondo dalla griglia gli arrosticini e un arrosto misto. La carne era buona e cotta al punto giusto: rosata e non sanguinolenta nè carbonizzata. In accompagnamento le loro patatine fritte tagliate a mano a sfoglia: una svolta in questo panorama da patatina Fintus.
Ancora assaggi per i dolci:
- una torta bignè: buona ma un po' pesante;
- un rotolo con crema chantilly e amarene: delicato e saporito;
- una torta al cocco: consistenza da torta fatta in casa, la migliore!
Limoncello/nocino offerti dalla casa e conto piuttosto leggero, sui 28 euro a testa, ma compreso vino della casa.
lunedì 8 febbraio 2010
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