Quando ho proposto alla mia amica di incontrarci a Ponte Milvio per il brunch domenicale ero abbastanza scettica. Data la frequentazione media della zona pensavo che il posto dove avremmo mangiato sarebbe stato il classico "tutto fumo e niente arrosto della zona". Invece mi sono felicemente sbagliata: il Panificio Nazzareno di arrosto ne ha da vendere eccome. All'ingresso si direbbe di entrare in un angusto panificio, mi sembrava di affogare fra pizzette e chiacchiere di carnevale, eppure basta girare l'angolo di un corridoio per accedere a un dedalo di stanze e stanzette in cui si avvicendano tavoli e tavolini. In pratica, non ho contato i coperti ma alla fine c'è molto spazio e il risultato è estremamente intimo perché in ogni stanza alla fine ci sono pochi tavoli e molti, come il nostro, sistemati in strategiche rientranze. Solo un piccolo inconveniente con il seggiolone: la mia amica aveva detto ci sarebbe stato un bimbo e dava per scontato ci riservassero il seggiolone, invece è bastato arrivare verso l'una e mezza per non trovarne più disponibili. Il fasciatoio, inoltre, è collocato in cima a una scala e non è proprio una scelta geniale, ma tant'è.
Passiamo finalmente al cibo. Il brunch è collocato in un'ampia stanza che culmina nella cucina a vista. Ci sono tre isole, fra cui una centrale in cui si trovano i classici americani come le Eggs Benedict, un po' di elementi freddi come formaggi e salumi e i dolci, fra cui gli immancabili pancake, dei buonissimi cookies e varie torte. In un altro angolo invece un avvicendarsi di primi piatti e la zuppa. Ho apprezzato che i primi fossero rimpiazzati frequentemente. Infine l'isola dei secondi piatti, fra cui arrosti, coda alla vaccinara e una buona rappresentanza di verdure di contorno. Il risultato generale è un brunch molto ben rappresentato, con ottimo rapporto qualità/prezzo (20 euro inclusa acqua e succhi al buffet) e una discreta qualità dei piatti. Certo, qualcosa piace di più, qualcosa meno, ma come dicevo la frequenza nel rimpiazzare i piatti, il ricambio anche dei tipi di piatti espressi e alcuni elementi freschissimi come i latticini davano un atout in più. In altre parole, il mio iniziale scetticismo è stato messo a tacere! Da segnalare che il brunch è aperto fino alle 15,30, ma che per chi arriva più tardi, come il maritozzo che ci ha raggiunte dopo la partita, c'è sempre la possibilità di prendere piuttosto un po' di pizza in tranci.
Passiamo finalmente al cibo. Il brunch è collocato in un'ampia stanza che culmina nella cucina a vista. Ci sono tre isole, fra cui una centrale in cui si trovano i classici americani come le Eggs Benedict, un po' di elementi freddi come formaggi e salumi e i dolci, fra cui gli immancabili pancake, dei buonissimi cookies e varie torte. In un altro angolo invece un avvicendarsi di primi piatti e la zuppa. Ho apprezzato che i primi fossero rimpiazzati frequentemente. Infine l'isola dei secondi piatti, fra cui arrosti, coda alla vaccinara e una buona rappresentanza di verdure di contorno. Il risultato generale è un brunch molto ben rappresentato, con ottimo rapporto qualità/prezzo (20 euro inclusa acqua e succhi al buffet) e una discreta qualità dei piatti. Certo, qualcosa piace di più, qualcosa meno, ma come dicevo la frequenza nel rimpiazzare i piatti, il ricambio anche dei tipi di piatti espressi e alcuni elementi freschissimi come i latticini davano un atout in più. In altre parole, il mio iniziale scetticismo è stato messo a tacere! Da segnalare che il brunch è aperto fino alle 15,30, ma che per chi arriva più tardi, come il maritozzo che ci ha raggiunte dopo la partita, c'è sempre la possibilità di prendere piuttosto un po' di pizza in tranci.
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