Dopo Mazzo, eccoci alla seconda bella scoperta in zona Centocelle, Dol Ristorante, il bistrot dell'omonima gastronomia specializzata in salumi&formaggi, il cui acronimo vuol dire nient'altro che Denominazione di Origine Laziale.
E pensare che un tempo mio marito lì vicino ci abitava... E adesso è diventato un polo di attrazione gastronomica per chi sceglie un posto lontano dal centro (e dove per inciso si possa parcheggiare senza troppi problemi!).
Ma passiamo alla nostra esperienza gastronomica. Per prima cosa il locale. Mega-bancone all'entrata, pieno di mille delizie, quindi una sala con un po' di tavoli di quelli piccoletti a base quadra che si compongono come si vuole, accompagnati da sedie di legno retrò, per un totale di una quarantina di coperti. Qui e là arredi vintage specialmente anni Settanta e su una parete la mega-lavagna su cui è scritto integralmente il menù, non presente in versione cartacea, che però viene pazientemente riproposto anche a voce dai responsabili di sala.
Immancabili i taglieri di salumi e formaggi, che figurano come unici antipasti, mentre la maggiore varietà si esprime sulle pizze alla teglia, buone per due persone. Bianche o rosse, si possono combinare due gusti, purché siano entrambi bianchi o rossi. Altra direttrice, piuttosto ridotta a poche opzioni di stagione e di tradizione, è quella della cucina "cucinata". Un solo primo, una zuppa, una polenta, un paio di secondi fra cui lo stufato e le Dolpette, polpette che ci ripromettiamo di assaggiare alla prossima visita. Un paio di opzioni anche per i dolci, ma di quello parliamo dopo.
Della selezione poco da dire. Il nostro formaggio preferito è stato il conciato di Bufala, una novità proveniente da Sezze (Latina) recentemente entrata in catalogo e da noi prontamente apprezzato (ne abbiamo comprato anche un pezzo da portare a casa!).
Poi abbiamo scelto la teglia bianca, con due opzioni: una selezione di formaggi Dol con una riduzione di vino e la c.d. Capra e cavoli! Nel primo caso una specie di quattro formaggi, addolcita dalla riduzione, mentre nel secondo caso una spadellata di cavolo nero, con olive all'arancia e una bella spolverata di formaggio di capra saporitissimo. Un po' sciapi cavolo e olive, tuttavia venivano opportunamente bilanciati dalla sapidità del caprino.
A questo punto, speravamo di avere un posticino per una Dolpetta, ma così non è stato, anche perché abbiamo scelto di farci tentare dal dolce. Ufficialmente era denominato "millefoglie di panettone con salsa alla zucca", ufficiosamente era un simpatico boccaccetto di quelli con la chiusura ermetica con questo ottimo panettone artigianale messo a strati con la crema che di zucca poco sapeva (per fortuna). L'alternativa sarebbe stata la crostata, sempre di zucca. Unica pecca, in questo senso, è strategica: proporre due dessert a base di zucca taglia fuori chi non ne vuole neanche sentire l'odore...
Al contrario, l'ampia selezione di birre artigianali, tutte in spina e a soli 4 euro a bicchiere, è molto apprezzabile.
E pensare che un tempo mio marito lì vicino ci abitava... E adesso è diventato un polo di attrazione gastronomica per chi sceglie un posto lontano dal centro (e dove per inciso si possa parcheggiare senza troppi problemi!).
Ma passiamo alla nostra esperienza gastronomica. Per prima cosa il locale. Mega-bancone all'entrata, pieno di mille delizie, quindi una sala con un po' di tavoli di quelli piccoletti a base quadra che si compongono come si vuole, accompagnati da sedie di legno retrò, per un totale di una quarantina di coperti. Qui e là arredi vintage specialmente anni Settanta e su una parete la mega-lavagna su cui è scritto integralmente il menù, non presente in versione cartacea, che però viene pazientemente riproposto anche a voce dai responsabili di sala.
Immancabili i taglieri di salumi e formaggi, che figurano come unici antipasti, mentre la maggiore varietà si esprime sulle pizze alla teglia, buone per due persone. Bianche o rosse, si possono combinare due gusti, purché siano entrambi bianchi o rossi. Altra direttrice, piuttosto ridotta a poche opzioni di stagione e di tradizione, è quella della cucina "cucinata". Un solo primo, una zuppa, una polenta, un paio di secondi fra cui lo stufato e le Dolpette, polpette che ci ripromettiamo di assaggiare alla prossima visita. Un paio di opzioni anche per i dolci, ma di quello parliamo dopo.
Della selezione poco da dire. Il nostro formaggio preferito è stato il conciato di Bufala, una novità proveniente da Sezze (Latina) recentemente entrata in catalogo e da noi prontamente apprezzato (ne abbiamo comprato anche un pezzo da portare a casa!).
Poi abbiamo scelto la teglia bianca, con due opzioni: una selezione di formaggi Dol con una riduzione di vino e la c.d. Capra e cavoli! Nel primo caso una specie di quattro formaggi, addolcita dalla riduzione, mentre nel secondo caso una spadellata di cavolo nero, con olive all'arancia e una bella spolverata di formaggio di capra saporitissimo. Un po' sciapi cavolo e olive, tuttavia venivano opportunamente bilanciati dalla sapidità del caprino.
A questo punto, speravamo di avere un posticino per una Dolpetta, ma così non è stato, anche perché abbiamo scelto di farci tentare dal dolce. Ufficialmente era denominato "millefoglie di panettone con salsa alla zucca", ufficiosamente era un simpatico boccaccetto di quelli con la chiusura ermetica con questo ottimo panettone artigianale messo a strati con la crema che di zucca poco sapeva (per fortuna). L'alternativa sarebbe stata la crostata, sempre di zucca. Unica pecca, in questo senso, è strategica: proporre due dessert a base di zucca taglia fuori chi non ne vuole neanche sentire l'odore...
Al contrario, l'ampia selezione di birre artigianali, tutte in spina e a soli 4 euro a bicchiere, è molto apprezzabile.
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