Un amico ospite a Roma e un altro che si presenta troppo tardi per andare a cena... Che fare? Dove andare per non rimanere digiuni con il cameriere che inorridisce e dice "no, a quest'ora la cucina è chiusa!"? Decidiamo di provare ad andare al Pigneto, almeno lì con la storia che sono tutti wine bar forse qualcosa si rimedia... Infatti ci proviamo con Pigneto 41 e ci fanno subito sedere, accogliendoci calorosamente.
L'ambiente è molto giovane e il locale carino, sembra quasi un bistrot parigino. Il menù non è enorme, ma in fondo a me così non dispiace: meglio far bene poche cose e che male troppe cose!
Cominciamo dagli antipasti. Fra i piatti del giorno c'erano delle bruschette con le animelle che sembravano invitanti. Poi fra gli antipasti alla carta delle focaccette con due tipi di condimenti: o taleggio e radicchio o fiori di zucca e alici. Eravamo in tre quindi abbiamo deciso di assaggiare tutti e tre gli antipasti. Non ce l'aspettavamo... ma forse era un po' troppo. Nel senso che le porzioni erano belle grandi. Le bruschette erano 4 belle fette di pane ultracondite (davvero buone) e le focaccette occupavano interamente un piatto piano ed erano belle croccantelle e condite alla perfezione.
Per fortuna non avevamo ordinato i secondi, ma i primi sì ed erano anche quelle delle porzioni di notevole dimensione. Abbiamo assaggiato il classico cacio e pepe che, devo dire, era davvero ben eseguito con una cremina di pecorino ai limiti del salato, ma perfetta; poi una pasta con i broccoli romaneschi e il lardo un po' piccantella e pecorinosa anche questa ma delicata; infine una pasta con il baccalà davvero saporita.
Altro pregio di questo locale è che si beve bene, nascendo come wine bar. Pare che siano molto buoni anche i dolci, ma non ci siamo arrivati... Quindi ci torneremo a provarli, anche perché è a due passi da casa mia...
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