Innanzitutto chiedo scusa ai miei - pochi - lettori per la lunga assenza. Come sa chi mi conosce oltre le mie parole sul cibo, sono diventata mamma e il mio piccolo amore assorbe energie e tempo come un asciugone su una pozzanghera.
Ma non per questo viene meno la forza di mangiare, di cucinare, di viaggiare e andare per ristoranti, trattorie e osterie in tutta Italia.
Ed eccoci, in una lunga discesa dal profondo Nord al Sud, sbarcare per puro caso alla Trattoria La Bolognese di Vignola. Innanzitutto colpisce il contesto: si arriva a Vignola e si vede per primo l'imponente castello estense, non molto differente da quello di Ferrara, da cui provenivamo. Poi si scopre che questa trattoria alla buona sta praticamente sotto al castello, aperta solo a pranzo per una clientela per lo più affezionata...
Non ha nulla di ducale, ma molto di emiliano verace, grazie alle due signore, una di una certa età, che sono in sala e che ti mandano al tavolo in un lampo ed enunciano i piatti a voce. Salvo poi non volere altro che le tagliatelle alla bolognese, perché qui siamo in uno dei templi dell'emilianità. Alle pareti un vecchio articolo raccontava come la buonanima di Gianfranco Ferrè, abituato a ben altri livelli di ristoranti, tornasse volentieri a mangiare le tagliatelle di questo locale quando passava da queste parti.
Comunque per farla breve in men che non si dica le tagliatelle erano sul nostro tavolo e sono sparite presto presto nelle nostre pance, visto che scendevano che è una bellezza con un sorso di lambruschino.
Ma non per questo viene meno la forza di mangiare, di cucinare, di viaggiare e andare per ristoranti, trattorie e osterie in tutta Italia.
Ed eccoci, in una lunga discesa dal profondo Nord al Sud, sbarcare per puro caso alla Trattoria La Bolognese di Vignola. Innanzitutto colpisce il contesto: si arriva a Vignola e si vede per primo l'imponente castello estense, non molto differente da quello di Ferrara, da cui provenivamo. Poi si scopre che questa trattoria alla buona sta praticamente sotto al castello, aperta solo a pranzo per una clientela per lo più affezionata...
Non ha nulla di ducale, ma molto di emiliano verace, grazie alle due signore, una di una certa età, che sono in sala e che ti mandano al tavolo in un lampo ed enunciano i piatti a voce. Salvo poi non volere altro che le tagliatelle alla bolognese, perché qui siamo in uno dei templi dell'emilianità. Alle pareti un vecchio articolo raccontava come la buonanima di Gianfranco Ferrè, abituato a ben altri livelli di ristoranti, tornasse volentieri a mangiare le tagliatelle di questo locale quando passava da queste parti.
Comunque per farla breve in men che non si dica le tagliatelle erano sul nostro tavolo e sono sparite presto presto nelle nostre pance, visto che scendevano che è una bellezza con un sorso di lambruschino.
Ben tornata Polipo!
RispondiEliminaIl tuo polipetto è davvero importante ma mi mancavano i tuoi post :)
Mi fa piacere... :-)
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