Nell'indecisione di una domenica molto slow siamo arrivati all'una e mezzo con il frigo/forno/fornello vuoti e la pancia pure. L'unica era uscire, ma non potevamo andare molto lontano data l'ora. Breve ricerca e alla fine ci siamo fatti attirare dal brunch economico di 00100, a sole 15 euro.
Arriviamo a San Lorenzo ed entriamo per la prima volta in questa pizzeria molto grande. Sembra quasi un capannone, eppure siamo praticamente in centro. Nonostante l'aspetto da capannone della location, l'arredamento è piuttosto curato, con punte archi-fashion nelle salette private e nei bagni.
Ma passiamo alla formula brunch, che come dicevo è a 15 euri compresa una bevanda (birra piccola, bicchiere di vino, bicchiere di coca cola, acqua ecc.) e si articola in due diverse isole, una di caldi gestita dal personale che ti compongono i piatti e una di farinacei a ridosso del forno e comprensiva di pizze.
Soprattutto la presenza di questa seconda isola ci è piaciuta molto, anche perché uscivano lievitati caldi con una certa frequenza (non eccessiva trattandosi di fine brunch, ma comunque sufficiente a trovare un po' di pizze calde e delle sfiziose pizzette solo pomodoro). Sia detto peraltro che la pizza è una napoletana bassa o romana cresciuta (più la seconda opzione), quindi riempie parecchio.
Ancora all'angolo dei caldi abbiamo assaggiato i bombolotti all'amatriciana (buoni e ben conditi), i saltimbocca alla romana (leggermente sapidi, ma ugualmente sfiziosi), il wurstel con i crauti, vari contornini fra cui delle buone zucchine grigliate (probabilmente fatte con il forno a legna), delle melanzane con il pomodoro meno gustose, del cimone mal gratinato e purtroppo freddo. Qualche insalata di pasta/farro/riso completava l'offerta, ma noi non le abbiamo assaggiate.
Poi c'erano i pancake, che venivano serviti con sciroppo d'acero o nutella e fra i lievitati qualche dolcino da forno, come biscottini, ciambelle e crostate.
Conclusione: i sapori in generale non erano male, il prezzo sicuramente vantaggioso e tale da far perdonare qualche netiquette, come i caldi che se non erano appena arrivati dalla cucina non erano affatto caldi. Oppure la presenza di pochissimi secondi e moltissimi farinacei/carboidrati. Al contrario si apprezza la ricorrenza dei piatti, che venivano rimpiazzati non appena finiti, anche a fine turno. E la generosità del servizio al banco, che come dicevo veniva servito dalle cameriere, che però non smettevano di dire "ancora? solo? un altro po'?", il tutto con altrettanto generosi sorrisi.
Da specificare infine che suggerirei di evitare questo brunch ai celiaci, essendo un festival del glutine, ma credo che in generale la vita per i celiaci sia difficile nelle pizzerie, e alla peggio si può ordinare alla carta (ho visto in un altro tavolo una magnifica entrecote con patate fritte)!
Arriviamo a San Lorenzo ed entriamo per la prima volta in questa pizzeria molto grande. Sembra quasi un capannone, eppure siamo praticamente in centro. Nonostante l'aspetto da capannone della location, l'arredamento è piuttosto curato, con punte archi-fashion nelle salette private e nei bagni.
Ma passiamo alla formula brunch, che come dicevo è a 15 euri compresa una bevanda (birra piccola, bicchiere di vino, bicchiere di coca cola, acqua ecc.) e si articola in due diverse isole, una di caldi gestita dal personale che ti compongono i piatti e una di farinacei a ridosso del forno e comprensiva di pizze.
Soprattutto la presenza di questa seconda isola ci è piaciuta molto, anche perché uscivano lievitati caldi con una certa frequenza (non eccessiva trattandosi di fine brunch, ma comunque sufficiente a trovare un po' di pizze calde e delle sfiziose pizzette solo pomodoro). Sia detto peraltro che la pizza è una napoletana bassa o romana cresciuta (più la seconda opzione), quindi riempie parecchio.
Ancora all'angolo dei caldi abbiamo assaggiato i bombolotti all'amatriciana (buoni e ben conditi), i saltimbocca alla romana (leggermente sapidi, ma ugualmente sfiziosi), il wurstel con i crauti, vari contornini fra cui delle buone zucchine grigliate (probabilmente fatte con il forno a legna), delle melanzane con il pomodoro meno gustose, del cimone mal gratinato e purtroppo freddo. Qualche insalata di pasta/farro/riso completava l'offerta, ma noi non le abbiamo assaggiate.
Poi c'erano i pancake, che venivano serviti con sciroppo d'acero o nutella e fra i lievitati qualche dolcino da forno, come biscottini, ciambelle e crostate.
Conclusione: i sapori in generale non erano male, il prezzo sicuramente vantaggioso e tale da far perdonare qualche netiquette, come i caldi che se non erano appena arrivati dalla cucina non erano affatto caldi. Oppure la presenza di pochissimi secondi e moltissimi farinacei/carboidrati. Al contrario si apprezza la ricorrenza dei piatti, che venivano rimpiazzati non appena finiti, anche a fine turno. E la generosità del servizio al banco, che come dicevo veniva servito dalle cameriere, che però non smettevano di dire "ancora? solo? un altro po'?", il tutto con altrettanto generosi sorrisi.
Da specificare infine che suggerirei di evitare questo brunch ai celiaci, essendo un festival del glutine, ma credo che in generale la vita per i celiaci sia difficile nelle pizzerie, e alla peggio si può ordinare alla carta (ho visto in un altro tavolo una magnifica entrecote con patate fritte)!
Nessun commento:
Posta un commento