Eravamo in un ristorante/pizzeria proprio sopra il mare, di quei posti che per nascere non hanno dovuto pagare più che una licenza di concessione ventennale da due soldi all'anno per avere il diritto di costruire un locale sulla spiaggia.
Ogni sera, in agosto, questo locale farà almeno 100 coperti. Io e un gruppo di amici eravamo 15 di questi 100 coperti (peraltro qui il coperto si paga, nonostante una ricca mise en place di tovaglie di carta e bicchieri di vino impolverati) e abbiamo mangiato per circa 20 euro a testa. Totale 300 euro. Dividiamo, raccogliamo i soldi e paghiamo.
Un solerte cameriere ritira i soldi e fa sparire il pre-conto con tutte le voci elencate per bene e con una scritta inequivocabile: "richiedere la ricevuta fiscale alla cassa". Ce ne stavamo andando, quando ho chiesto ai miei amici se qualcuno avesse preteso la ricevuta. Nessuno l'aveva fatto, né naturalmente l'aveva portata il cameriere. Quindi? Sono tornata indietro e l'ho chiesta. Risposta del proprietario, con un ghigno che non dimenticherò:
- "L'ho appena gettata nel cestino. Se la vuoi cercatela fra i rifiuti".
Io insisto, come l'ha gettata? Avrà gettato il pre-conto, io voglio quella fiscale e lui continua con il suo ghigno:
- "Perché non me l'hai chiesta prima?".
Io esco fuori e premetto che fra i miei amici c'erano, oltre me che sono giornalista, un avvocato e una commercialista. Loro mi dicono, giustamente, che anche se fosse vero che l'ha buttata, dovrebbe farmi almeno vedere la sua cedola, con il numero di ricevuta fiscale. Quindi decidiamo di rientrare ed esigerla.
Il proprietario, che aveva ovviamente sentito che fuori noi discutevamo, sempre col ghigno di cui sopra:
- "Visto che insistete, ve l'ho ristampata!"
E mentre stavamo per uscire dice al mio amico avvocato (ed è fortunato che io non l'ho sentito se no davvero chiamavo la finanza):
- "Adesso potete gettarla nell'immondizia!"