Comunque, lo schema era il solito: bancone pieno di ogni ben di Dio, (breve) fila e ordinazione di quello che si vuole. Noi questa volta abbiamo puntato tutto sugli antipasti, decidendo di fermarci lì.
- la Porchetta, naturalmente, se no ad Ariccia che ci vai a fare?
- la mozzarella, Giampiero era scettico, invece era freschissima e molto buona;
- le ricottine fresche, sempre ottime;
- le coppiette: io non le mangio ma mi dicono siano discrete;
- rotolini di speck con dentro la mozzarella affumicata: questi vengono passati un minutino al microonde e sono davvero buoni;
- involtino di scamorza con dentro ricotta e noci, molto simpatico;
- le mitiche patate al forno;
- salsiccina di cinghiale che però ieri non ci è piaciuta molto.
Ora, va detto che non siamo certo in un presidio slow food, anzi. E' tutto dichiaratamente ordinario, come per esempio i tanti sottaceti che sono mostrati (correttamente) nei megabarattoli da cui vengono presi. Però, complessivamente qui si mangia bene e si paga poco ed è questa la forza di questo locale, che sulla piazza di Ariccia non ha rivali.
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