Di ritorno da un breve weekend fra Bruxelles e Fiandre, i miei ricordi da gourmet provetta si fermano a pochi elementi: la birra, le gauffres, le patatine fritte. Scordate rapidamente le moules (cioè le cozze) così come le escargots (cioè le lumache) e qualsiasi altra cosa più "tipica" della cucina belga (chiedo venia per la mancanza di accenti sulle parole francesi, ma non conosco la lingua e non mi va di ricercare le parole una per una).
BIRRA: ovunque siamo andati ci siamo concessi una bella birretta, anche perché statisticamente costa meno dell'acqua. Oltretutto siamo grandi estimatori delle birre chiare trappiste, blanche per gli amici. Molto diffusa e da me apprezzata la Hoegaarden, ma il mio cuore ha battuto pià forte per la Tripel Karmeliet servita in un simpatico locale di Gand (o Gent, che dir si voglia) ricavato in quello che credo fosse un vecchio magazzino, a ridosso del canale. Il posto si presentava particolarmente local, con i suoi bei prosciutti appesi alle travi del soffitto! Segue documentazione fotografica... Ancora un'emozione con la Trappistes Rochefort, presa in bottiglia da un bangla che la vendeva, fredda, a due euro, contro i 7 a cui l'avevamo comprata, calda, in un locale di Roma.
PATATINE FRITTE: fra i tanti odori che si sentono per le strade della città, uno dei più caratteristici è quello di fritto!!! Seguono quello di caramello sciolto delle gauffre (di cui parlerò in seguito) e quello di kebab sprucido tendenzialmente greco che circonda la Grand Place. Tornando alle patatine fritte, che in Belgio si chiamano semplicemente Frites, le abbiamo provate in due occasioni: il primo giorno, vicino a Chapelle; il secondo giorno nei pressi del Parlamento Europeo, in Place Jourdan, dal mitico Maison Antoine. Ne avevamo letto su diversi forum su cui avevo cercato informazioni prima di partire: tutti dicevano che erano talmente buone che la fila è lunghissima. Noi ci siamo passati di domenica, pensando che fosse anche chiuso e invece... non una ma due file di autoctoni che aspettavano per il loro cartoccio caldo caldo di patatine, con un vasto assortimento di salse, spatasciate sulle patatine, oppure servite a parte in una vaschetta. E in effetti erano buonissime! Con un cartoccio a testa, ci abbiamo fatto cena!
GAUFFRES: ne abbiamo mangiate tante, sia plein che con panna e cioccolato. La più buona l'abbiamo trovata a Gent, ma devo dire che le differenze erano minime. Sono l'equivalente dei waffles americani e vengono servite sempre calde. Quando ci metti la panna sopra, pian piano si scioglie e ci si sporca rigorosamente tutti!
ALTRO: la prima sera abbiamo cenato in un ristorantino un po' più elegante, ma anche se non si è mangiato malissimo, complessivamente non siamo usciti molto soddisfatti, a fronte di una trentina di euro a testa. Abbiamo provato le cozze con la cremona di birra e panna, ma francamente erano pesantissime. Più piacevole una specie di toast con le escargot, le lumache. Mentre un petto di faraona alla salsa al ribes era davvero troppo dolciastro. Nel locale con i prosciutti appesi, oltre alla birra, abbiamo mangiato anche un piatto di salumi e formaggi non proprio esaltante e un wurstelone di carne di cavallo che invece non era male. Poi avevamo visto che in un pub servivano le lumachine di mare, di cui non ricordo il nome in francese e ci siamo seduti a mangiarle con una bella birra, ma non erano questa cosa così esaltante: più che altro era divertente estrarre il corpo della lumachina con un simpatico aghetto a forma di pesciolino...
ACQUISTI: non potevamo tornare senza riportare qualcosa di tipico. Purtroppo le restrizioni aeroportuali ci hanno impedito di riempire la valigia di birra, quindi ci siamo accontentati di cioccolato e formaggio. Il cioccolato lo abbiamo comprato dal mitico Leonidas, che riempie tutta la città con i suoi invitanti negozi. A dir la verità non lo abbiamo ancora assaggiato. I formaggi, invece, sopravvissuti ai controlli all'aeroporto, sono la cosa più puzzolente che abbia mai sentito: puro piede gorgonzolato! E dire che a me piacciono i formaggi puzzoni... ma questa volta abbiamo forse esagerato (non è dello stesso avviso Giampiero)! La scelta, effettuata proprio a naso, è ricaduta su un tipico formaggio molle d'abbazia bagnato alla birra: vi dico solo che la mia valigia se lo ricorda ancora, nonostante le buste di plastica con cui avevo cercato di isolare l'elemento radioattivo! Per non parlare del frigo, che da ieri che sono tornata non è conveniente aprire...
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